venerdì 3 novembre 2017

CHI VA, CHI VIENE E CHI RESTA

Dicevamo: la Gabba lascia, mentre la cariatide maschile Bruno Vespa continuerà a condurre Porta a Porta, dopo aver aggirato i limiti del tetto stipendi RAI, firmando un contratto da artista, pur essendo un giornalista. Elementare Watson!
Il suo stipendio attuale è di 1,3 milioni di euro, alla faccia del tetto identico per tutti i dirigenti, fissato nella miseria di 240mila euro, solo 20mila euro al mese.
Ma Brunetto il furbetto ha ottenuto una deroga proprio grazie a quel contratto sui generis, contratto da grande “artista”, offrendo, poverino, pure la riduzione del suo cachet del 30%. Prima, viaggiava intorno ai due milioni l’anno.
Oltre alla vergognosa eccezione, resta il fatto, assai bizzarro e poco coerente, che “l’artista” non si dedicherà, ora, al canto, al balletto, alla pittura, a numeri di prestigio o da giocoliere, ma continuerà gattopardianamente ad occuparsi di politichese, a fare il clown del regime, a sbavare dietro una pletora di impresentabili, ma utili, a difendere il potere in tutte le sue mille sfumature. Tutto cambia per non cambiare niente.

La stessa norma che fissava i limiti massimi dei compensi - definita populista e pasticciata, ma votata in Parlamento - valeva anche per Fabio Fazio, Antonella Clerici, Carlo Conti ed altri ed è finita a tarallucci e vino, come si conviene in Italia.
Tutti hanno ottenuto il massimo con vari trucchi, escamotage e interpretazioni elastiche, anche sfruttando il settore della raccolta pubblicitaria o ricorrendo a quello della ipotetica, fittizia consulenza.
La TV di Stato, che resta sempre un'azienda che si deve confrontare con il mercato - si giustificano i suoi burocrati - non poteva rischiare di perdere i suoi volti più conosciuti, anche se qualcuno è già partito.

Permane il paradosso che va, comunque, denunciato.
Chi ha un contratto da artista non può, sotto par condicio, fare il giornalista e, quindi, agire, intervenire e orientare nella campagna elettorale. Altrimenti si prendono in giro gli utenti e il popolo italiano.
La sua inquinata trasmissione, il suo bianco salottino delle ambizioni represse o perdute, in teoria, dovrebbe occuparsi di spettacolo, di intrattenimento, di nani e ballerine e non essere ricondotta sotto la testata giornalistica.
Ma quando mai, nel paese dei furbetti!
C’è chi se ne va e chi rimane ad ogni costo.
La mitica Gabba è solo una rara, pregevole eccezione. Inutile alla causa, anzi, assai pericolosa.
(Alfredo Laurano)


Nessun commento:

Posta un commento