lunedì 31 ottobre 2016

INCUBO SISMICO

 Ansia, paura, trepidazione, distruzione. Dall’epicentro alla periferia del sisma, dal nord al sud, dalle valli ai monti: tutta l’Italia è sconvolta e disorientata.
Chi ha vissuto da dentro e da vicino questa nuova forte scossa, chi ha visto crollare accanto a sé un edificio, chi si è trovato immerso in una nuvola di polvere e calcinacci, chi ha visto spaccarsi strade e pezzi di montagna, resterà per sempre traumatizzato, anche se si è salvato e ha “solo” perso la sua casa o la sua attività.

Mi son tornate in mente certe paure provate da bambino, quando mi capitava di guardare uno spaventoso film, con feroci, enormi mostri e dinosauri, dove la terra o l’asfalto si apriva e inghiottiva, voracemente, persone, cose e animali.
Quelle sensazioni di panico me le portavo appresso e turbavano i miei sonni di fanciullo.
Una banale riflessione: e se questa lunga e intensa scossa di ieri mattina alle 7,40 si fosse verificata di notte, come quella del 24 agosto o dell’Aquila o di tanti altri terremoti?
Oltre ai crolli, alle devastazioni, alle spaccature di montagne, alla cancellazione di borghi e paesi, ai tanti feriti, alle migliaia di sfollati, quanti morti e vittime avremmo contato e pianto? Quanto e per quanti giorni si sarebbe scavato a mani nude tra le macerie per salvare vite umane o recuperare corpi?

Ora si parla di contagio sismico, come fosse un virus, un’infezione, un’epidemia.
Secondo gli esperti, si verificano processi di propagazione laterale della sismicità (contagio), relativamente frequenti, già osservati in altre aree sismiche della Terra, come per esempio in Turchia, California e Haiti.
Questo fenomeno sta coinvolgendo l’Appennino centrale in questi mesi. Il terremoto si è spostato da Amatrice verso nord, nell’area di Visso e Ussita, e da questi luoghi oggi nuovamente verso sud nell’area di Norcia, dove il terremoto di Amatrice di agosto si era arrestato.
Gli intervalli di tempo, tra un terremoto forte ed una altro forte adiacente, possono essere di anni o decine di anni, ma anche giorni o mesi come sta accadendo oggi.
Purtroppo non siamo in grado di prevedere quando e come tale sequenza sismica andrà a scemare, né possiamo in linea teorica escludere altri terremoti forti come e più di quelli avvenuti fino ad oggi in aree adiacenti a quelle colpite in questi mesi.

Va però detto che se da una parte questa sequenza è fortemente preoccupante, dall’altro lato la propagazione laterale fa sì che si verifichino una serie di terremoti forti, ma non fortissimi.
Molto peggio sarebbe se tutti questi segmenti della faglia (Amatrice, Visso, Norcia) si fossero mossi tutti insieme generando un terremoto di magnitudo superiore.
Per darci un po’ di coraggio, e per tranquillizzarci un po’, il direttore del Cnr ci informa che l'incognita ora è il futuro: "Non possiamo escludere nuove scosse, anche più forti di quest'ultima. Non conosciamo la quantità di energia che ancora è accumulata su queste faglie perché l'epicentro del sisma è a 10 chilometri sotto terra".

Non ci resta che piangere o pregare in piazza, come hanno fatto ieri a Norcia, dopo il crollo della cattedrale, o consultare l’Oracolo di Visso.

(Alfredo Laurano)

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