giovedì 20 ottobre 2016

IL FIGLIO DI MEDEA

“Quando ci siamo avvicinati a quel corpicino, gettato in quel fosso è stata subito un’ escalation di atrocità. E’ stato molto triste osservarlo, con quei segni sul collo, i calzoncini abbassati e senza mutandine, ma la cosa piu brutta è stata, durante l’autopsia, verificare che la sua morte fu lenta, prolungata e devastante. Pensare alle sevizie e alle sofferenze che ha dovuto patire, agonizzando a lungo.
E’ sconvolgente privare un bambino di otto anni della possibilità di crescere, di diventare uomo, di farsi una vita: resta solo una grande malinconia”.
Questo ha dichiarato, con evidente commozione, il medico legale  Giuseppe Iuvara a proposito del piccolo Loris, strangolato dalla psicopatica madre Veronica Panarello, appena condannata  a trent’anni.

Le parole di quell’ uomo - padre, prima che medico legale - turbano la coscienza di ciascuno, soprattutto quando si ricorda che quella innocente creatura è stata seviziata e uccisa, con crudeltà, proprio da colei che l’aveva messo al mondo.
Una delle tante indecifrabili medee che agiscono nella oscura follia di questa contraddittoria società moderna, come nelle narrazioni fantastiche e tradizionali della mitologia.

20 ottobre 2016 (Alfredo Laurano)

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