domenica 23 ottobre 2016

POPE ART

Orrore, sfregio, vandalismo!
In una città soffocata da cartelloni e manifesti pubblicitari di ogni razza, tipo e dimensione, deturpata da scritte, volgarità e zozzerie varie che offendono il buon senso e l’occhio di chi guarda, vandalizzata da ogni genere di abuso e menefreghismo, i solerti guardiani dell’etichetta ipocrita e del formale decoro si affrettano, in poche ore, a cancellare uno spiritoso murale, inoffensivo e divertente, apparso per incanto l’altro giorno su un muro di Via del Campanile, angolo Borgo Pio.
Si, a Borgo Pio, proprio dove sta per nascere l’ennesimo Mc Donald, con la benedizione del Vaticano e dei suoi cardinali.
Business si, arte popolare no!
La spiritosa opera - subito rimossa perché ritenuta irrispettosa - raffigurava il pontefice intento a giocare al tris della pace, su una scala, mentre una Guardia Svizzera osservava la strada, facendo da palo. Uno sprazzo di colore, di fantasia e creatività che tutti avevano gradito, apprezzato e fotografato nel poco tempo che è rimasto “in vita” su quel muro.
A poche ore dal rapido ripristino del pezzo di facciata, da quasi tutti criticato e disapprovato, sui social network impazza un nuovo murale che la rete attribuisce a Mauro Pallotta, alias Maupal: ma è un pregevole fotomontaggio, ritenuto vero da molti, e realizzato quasi a regola d'arte. 
Questa volta, il Papa sarebbe stato intento a controllare dietro l'angolo: probabilmente un riferimento alla rimozione del primo murales. In mano, un barattolo di vernice e un pennello già intinto nel rosso e sul muro il simbolo della pace.
Il murale rimosso, l’originale, insomma, è rimasto nel cuore a molti. Tanto che qualcuno ha pensato di regalare al graffito una seconda vita sui social. "Noi tifiamo per te, per i bei murales e per i messaggi di pace!", hanno scritto alcuni utenti su Twitter.
Su Facebook, poi, è apparso un secondo fotomontaggio, con il muro pulito e una scritta inequivocabile: "Tanto lo rifamo". E Francesco, penso, sarebbe d’accordo.
Cancellate Mc Donald, la monnezza e il cibo spazzatura, salvate l’arte dei graffiti.
 (Alfredo Laurano)

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