domenica 9 ottobre 2016

CON LE ALI IN LIBRERIA

Un pomeriggio pieno, ricco e di grande intensità quello di ieri alla Libreria Scritti e Manoscritti di Ladispoli, dove Gian Piero Ferri ha presentato ufficialmente il suo “Ho scelto le ali”. 
Tra i tanti libri e scaffali, un foltissimo pubblico ha partecipato a quest’incontro con l’autore, manifestando attenzione e interesse per questo libro piccolo nelle dimensioni, ma grande nei suoi significati e nella sue tantissime chiavi di lettura e interpretazione che offre a chi viaggia tra le sue parole.

Un libro esoterico, religioso, catartico, fantastico, surreale, poetico come si dice nella quarta di copertina?
Un libro “difficile”, almeno all’apparenza e finché non se ne percepisce il fascino, come ha sottolineato anche il curatore e conduttore della presentazione Leonardo De Sancis.
Sicuramente un faticoso cammino nel mistero della vita, al di là dei sogni e della materia. Ma anche un percorso nella propria intimità che ciascun lettore realizza ogni volta che sceglie o si ripropone di rileggere quelle righe.
E’ un libro che va ripreso ogni tanto, nel tempo - dice Alessandra Amoruso - perché ogni volta si percepisce e si aggiunge qualcosa, si coglie un aspetto inedito, un pizzico di senso in più, tra le mille diverse sfumature.

In collegamento Skipe, anche la scrittrice, pittrice Pier Isa della Rupe, che ne ha scritto la prefazione, e che ha raccontato il suo incontro con Malia, che ha poi dipinto con le sue ali, sulla montagna dello spirito.
In sala, molti studenti, famiglie, insegnanti e colleghi dell’autore, il sindaco Paliotta, l’ex sindaco Ciogli e vari rappresentanti di Corpi dello Stato, oltre ai tanti cittadini, ammirati e incuriositi, che hanno ascoltato le profonde riflessioni del maestro Ferri, che ha scelto le ali per volare nei cieli alti dei sentimenti e della fede.

Questo terzo viaggio nella spiritualità, ma anche tra i risvolti della vita quotidiana, compone quella triologia cominciata con “In Die illa”, dove l’avventura si realizzava - tra gli affetti, le scelte, i desideri della propria vita e ripercorrendo i luoghi dell’infanzia, della giovinezza e della consapevolezza, e con un velo di pura nostalgia - là “dove nascono le favole che poi prendono la forma delle nuvole e assumono le mille forme dei pensieri”. E in “Io sono Matteo” dove indaga, il delicato rapporto tra le cose celesti e quelle umane, tra le impervie vie dell’estasi mistica.
Così, attraverso la preghiera e lo sport (Ferri è maestro di Arti Marziali), insegna il rispetto e la lealtà, comunica con i giovani e con gli altri, alla continua ricerca di una difficile verità.

Oggi, grazie a quelle ali di libertà che non hanno materia, alle sue simbologie, alle sue metafore toccanti e ai suoi chimerici   personaggi - Malia, Ezebel, Efre, Tonia, Ilez, Dria e il cane Oppo, l’animale dal volto umano - come la sua stessa Malia, Gian Piero Ferri viaggia nel tempo, si allontana dal passato, vive il presente, insegue il futuro nelle vie dell’infinito.  
E, volando, visita il mondo, scruta il divino. In silenzio e con pudore.

9 ottobre 2016 Alfredo Laurano)






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