venerdì 7 ottobre 2016

ITALIA SIBARITICA

“Già guardare ‘Uomini e Donne‘ di Maria De Filippi è reato, ma vedere che una ragazzina torna a casa la sera e si guarda la puntata di quella trasmissione è da 41 bis”. 
Queste battute di Selvaggia Lucarelli, a commento di un servizio sulle fashion blogger, messo in onda da “Italia”, il nuovo programma di Michele Santoro, danno il senso di quello che è il degrado culturale tra le fasce piu' giovani della popolazione. 
La nuova società dell’immagine ha impoverito i valori minimi e non riesce a mantenere critica la mente che, inebetita dai nuovi standard sociali e stimoli di tendenza, si rifugia nell'emulazione del niente: il miglior strumento di controllo e orientamento che si possa inventare. Vedi pure Grandi Fratelli, Isole Famose e le centinaia di autoscatti per essere sempre sui social, dove, peraltro, parlano del loro lavoro, come “se operassero in una acciaieria”.

E’ partito, quindi, il nuovo programma di Santoro, battezzato con l’impegnativo nome del dirigibile del 1928 dal generale Umberto Nobile che si proponeva di volare per la prima volta fino al Polo Nord. Un’esplorazione, come quella che il conduttore prova a compiere per scoprire “se esista un’altra grammatica televisiva rispetto a quella che domina nei format attuali”.
Nella metafora, siamo tutti sulla stessa barca o pallone che affonda o che precipita. 

La proposta è un mix di reportage e di talk show.
Niente politica, niente renzismo, niente referendum, niente Giunta romana: si comincia con “Tutti ricchi”, ovvero, dalla lotta di classe all’invidia sociale: Ibiza, Formentera, Dubai, la Sardegna. Come gli ozi di Capua o i lussi di Sibari, dove si banchettava ad ogni ora e gli abitanti non vedevano mai sorgere o calare il sole. Era solo dolce vita. 

Con Armani, principi e sceicchi e le loro barchette da 134 metri e tanti addetti che controllano, proteggono e assistono il principe che fa il bagnetto e lo rifocillano di champagne, anche fra le onde.
Con  la nuova faccia plastificata di Briatore, col filo estetico-chirurgico di contorno viso, che ci spiega la ricchezza.
Che ci racconta i Vip frivoli e i filippini ubriachi, le bottiglie di champagne da 200 mila euro e i suoi vari locali che incassano fino a un mlione di euro a sera.
Ma anche dei filippini poveri che non hanno la statura per fare i camerieri, ma puliscono occhiali sulla spiaggia mentre i ricchi fanno il bagno.

E’ il vanesio mondo vacanziero della trasgressività, dell’effimero, della decadenza, dell’inconsistenza di certa gente vuota e inutile, che canta, balla, ozia e si sollazza, come nel film "La grande bellezza".
Che si impasticca, sniffa coca e si fa i selfie con Zucchero, con Bonolis, con Renga, Messi e Cristiano Ronaldo.
Un succulento minestrone condito di sfarzo, ostentazione e di retorica èlitaria dal volto "umano" del disgustoso Briatore rifatto. 
Un bel quadretto del nulla cosmico.

Per fortuna, a compensare questa sfacciata ostentazione di volgarità, gli interventi intelligenti di una divertente e ironica Geppi Cucciari, di un sensibile Zanardi e del profondo Tommaso Montanari: "Quest’anno il governo dà alla ricerca di tutte le università italiane la stessa cifra che la Juventus ha speso per Higuain".

Spero che in  questa nuova rai renzizzizata, Santoro, pur amando e sposando i temi dell’inchiesta, non voglia fare solo una trasmissione anonima, acritica e apolitica, per non dar troppo fastidio al manovratore, come qualche maligno già ipotizza.
Non sarebbe nel suo stile e nella sua storia.
Conoscendo bene la sua voce libera, da sempre, non credo potrà parlare solo di ricchi, di champagne e di sciacquette del nostro squallido tempo.

7 ottobre 2016 (Alfredo Laurano)

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