sabato 17 dicembre 2022

ULTIMO ATTO: PENA CONFERMATA /2260


Si è finalmente chiusa la storia giudiziaria di Marco Vannini e si sono aperte le porte del carcere per Antonio Ciontoli e la sua famiglia.

La Cassazione ha rigettato i ricorsi e confermato le condanne dell’ultimo Appello bis: per Ciontoli, 14 anni per omicidio volontario con dolo eventuale. Per i suoi figli Federico e Martina, l’ex fidanzata di Marco, e la moglie Maria Pezzillo, 9 anni e 4 mesi, per concorso anomalo in omicidio volontario.

Sei anni fa si era conclusa la vita e la vicenda umana del giovane figlio di Marina e Valerio. Sei anni di dolore e di tormenti, di lacrime e speranze. Si era inspiegabilmente consumata una tragedia familiare, che aveva visto uccidere il giovane nella casa della sua fidanzata a Ladispoli, forse per caso, forse per gioco o per errore, forse nella vasca da bagno: certamente per incapacità, incoscienza e colpa grave.

Nessuno quella notte lo ha aiutato, nessuno ha chiamato i soccorsi tempestivamente, nessuno lo ha voluto salvare. Lo dicono i processi, le carte, i documenti e, soprattutto, le sentenze.

Ma non si può e non si deve parlare di vittoria, se non di quella della Giustizia che, dopo tanti dubbi, rinvii, falsità, omissioni, verità omesse, taciute o ancora nascoste, in qualche modo, alla fine, è stata fatta e ha prevalso su ogni tentativo di abuso, violazione o ambiguità.

Di certo, in questa crudelissima storia non ci sono vincitori e vinti, c’è solo la disperazione e la rovina di due famiglie devastate che - pur da opposte e antitetiche posizioni - hanno condiviso un dramma unico e tragico che ha sconvolto tutt’Italia, determinando un altissimo clamore mediatico, senza il quale, forse, Marco quella giustizia non l’avrebbe avuta.

4 maggio 2021 (Alfredo Laurano)

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