Solo in Italia possono
accadere fatti e situazioni assurde e inconcepibili come quelli di Chivasso.
Solo in questo bel Paese delle
farse o delle macchiette, più grottesche che esilaranti o drammatiche, una
esaltata barista può vantarsi di non chiudere il suo esercizio-teatrino da
ottobre 2020, dove i suoi clienti - invasati come lei, ammucchiati e senza mascherine
- possono continuare in centinaia, a l’ora fatidica e ormai obbligatoria e
dilagante dello Spritz, a bere l’aperitivo negazionista alla Torteria ribelle,
che sfida e contesta i provvedimenti imposti dal governo.
Dall'inizio della seconda
ondata, questo ritrovo di fanatici negazionisti, più volte visitato dalle forze
dell’ordine e ripetutamente multato per aver violato le norme anticovid, non ha
mai chiuso, continuando a servire colazioni, caffè e aperitivi.
Oggi è diventato un simbolo di
chi si oppone a norme e decreti, un riferimento da prendere ad esempio per
complottari eversivi, folli e criminali. Basti vedere i vari filmati che girano
sul Web e ascoltare i loro deliri negazionisti della malattia. Questo locale
rimane aperto e continua a essere frequentato perché, per titolare e clienti,
il covid non c'è, non esiste, è un’invenzione, secondo affermazioni e teorie
fasulle e strampalate.
Lo hanno ormai soprannominato il
bar dell’aperitivo disobbediente.
Nonostante le pressioni di molti cittadini, che l’hanno tacciata di essere un’untrice, la tortara Silvana Spatari ha collezionato decine di verbali che non pagherà mai, così come i suoi clienti identificati dai vari controlli.
Dopo la raffica di sanzioni, gli stessi militari hanno chiesto alla prefettura di sospendere la licenza alla titolare del locale e la stessa richiesta è stata rivolta dal sindaco di Chivasso per chiedere che vengano presi provvedimenti.
L'unico provvedimento è infatti mettere i sigilli al locale, sperando che ciò avvenga prima che si sviluppi un focolaio locale, anche se, per altri versi, il rimanere contagiati è l'unico cosa che farebbe cambiare idea agli irriducibili complottari.Ma non si capisce perché non l’abbiano ancora fatto. Quanto ci vuole o che altro deve succedere per chiudere un locale e revocare una licenza per procurata epidemia dolosa o colposa?
Sperando anche che nessuno di
questi decerebrati dal cervello avariato e dal comportamento irresponsabile,
oltre alla legge, attenti alla salute pubblica, rubando un posto in
rianimazione a qualcuno che ha sempre rispettato le regole, ma ha avuto la
disgrazia di ammalarsi, magari lavorando in un supermercato!
E mentre i carabinieri eseguivano
l’ordinanza, l’invasata titolare Rosanna Spatari dava inizio al suo solito show
plateale contro lo Stato e le forze dell’ordine: «Siete il braccio armato dello
Stato. Non ho paura di morire» ripeteva.
Secondo la Prefettura, le azioni della
titolare e l’organizzazione dell’aperitivo disobbediente hanno comportato
potenziali situazioni di rischio per la salute pubblica. Gli interventi
sanzionatori di tali condotte, ora sottoposte al vaglio anche in sede penale,
oltre ad assicurare il rispetto della legalità costituiscono un atto doveroso
anche nei confronti dell’atteggiamento in grandissima parte responsabile e
rispettoso delle disposizioni tenuto dagli operatori del settore nel territorio
di Torino a fronte dei disagi sopportati in conseguenza delle restrizioni adottate per il contenimento del contagio.
Il tribunale ha disposto anche il
sequestro dell’auto e lei, per protesta, è salita sul carro attrezzi. Poi,
davanti ai poliziotti in assetto da ordine pubblico, accanto a una pianta, si è
calata i pantaloni e ha fatto la sua santa pipì disobbediente: una vera
provocazione, un chiaro segno di oltraggio e derisione.
7 maggio 2021 (Alfredo Laurano)
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