lunedì 19 dicembre 2022

MA I BABBI SONO SPIE? /2264


Ma allora, che ci faceva “demolition men” - quello che, con un titolo squisitamente cinematografico, è stato definito da Scanzi simbolo della tragedia politica italiana - in un incontro, riservato, in un'area pubblica ma appartata, di un autogrill di Fiano Romano, sull’autostrada, con un agente segreto come Marco Mancini?

Era il 23 dicembre dell’anno scorso, nel pieno della pazza crisi del governo Conte, quando il tema della delega ai servizi segreti è una delle questioni di attrito principali, all'interno della maggioranza. E’ un momento particolarmente delicato della vita politica italiana, in cui cominciano le trame e le manovre del paraculissimo Renzi di Rignano, per far cadere, “serenamente” il presidente Giuseppe 
Secondo il servizio messo in onda da Report su Raitre, il contatto dura una quarantina di minuti ed è filmato con un telefonino da un’insegnante che, casualmente, si era fermata nello stesso parcheggio all’autogrill.

Ma perché si sono incontrati proprio là? Di cosa hanno parlato? Che si son detti i due?
Ancora non lo sappiamo, né forse lo sapremo mai, ma chiederlo è legittimo, visto che anche il Copasir sollecita al presidente del Consiglio Draghi l'attivazione di un'inchiesta interna sul caso dello strano incontro
Lo 007 non ha risposto a Report.
Renzi farfuglia di improbabili Babbi di cioccolato, specialità romagnole, che Mancini gli avrebbe regalato per Natale.
Poi, dopo aver adombrato versamenti segreti di Report in Lussemburgo, racconta che è stato l’agente del Dis (che pare incontri regolarmente dal 2016) a raggiungerlo - anche se la testimone oculare, sostiene invece che sia arrivato prima di lui - perché quel giorno i due avevano un appuntamento già fissato e saltato perché Renzi se ne era dimenticato. Partito per Firenze, avrebbe recuperato all’ultimo momento, pregando l’agente segreto di raggiungerlo all’autogrill sull’autostrada.

Dopo aver depositato, per via telematica, una denuncia alla Procura, Demolition Men ha consegnato analogo esposto alla Digos di Firenze sul filmato diffuso da Report, presentando anche istanza di perquisizione alla sua redazione.
Di più, secondo lo stesso Renzi, che attacca per difesa e per non essere accusato, quel filmato non è dovuto al caso: qualcuno può averlo seguito e intercettato, “violando addirittura la Costituzione”.

In un paese normale, dopo tanto sputtanemento, questo ridicolo buffone non avrebbe più nemmeno quei quattro voti che oggi ha sulla carta, non sarebbe neppure senatore e si dimetterebbe all’istante.
Significative e ironiche le parole dell’ex presidente Conte: “Renzi fa gli incontri che ritiene, ma deve spiegare perchè si trovava in un area di sosta con un uomo dei servizi con il quale non aveva motivi istituzionali per incontrarsi.
Vedo che il senatore Renzi è molto più versatile di me: la mattina è in Arabia a decantare il neo-Rinascimento, spazzando via con un sol colpo tutta la tradizione rinascimentale italiana, peraltro fiorentina; il pomeriggio si ferma in autogrill, la sera è in Tv
Se ho più sentito Renzi dopo la crisi? No, ma non escludo in futuro di incrociarlo in qualche autogrill”.

15 maggio 2021 (Alfredo Laurano)





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