Come tutti sanno, il Senato ha
respinto una delle più vergognose e propagandistiche mozioni di sfiducia,
proposta dagli sciacalli Fratelli d’Italia, per una forma di indegno calcolo
politico, nei confronti di Roberto Speranza, che da oltre un anno si è
ritrovato a gestire una pandemia senza precedenti.
Nell’occasione, il
socio-compare di merende e di bagordi Salvini - che contende alla Meloni la
supremazia nella Destra - dopo aver passato gli ultimi mesi a sparare a zero sul
ministro “del rigore e delle chiusure”, sui social, in piazza, in TV e in ogni
luogo, al momento del reale pronunciamento si è rimangiato tutto e ha votato
contro, pur di salvare le sue poltrone e i suoi ministri. Anche perché un
eventuale “sì” alla sfiducia, avrebbe portato automaticamente la Lega fuori
dalla maggioranza di governo.
Allora la butta in calcio
d’angolo: meglio una commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia da
parte del ministero della Salute, visto che le mozioni di sfiducia individuali sono
improduttive e non hanno alcuna possibilità di successo (come quelle del
rinnegato Paragone e di un altro senatore di “Alternativa c’è”).
Alla fine, tra l’immorale opportunismo
della donna, madre, italiana Giorgia Meloni e l’imbarazzante ipocrisia del
cazzaro verde, che raccoglie anche le firme contro il coprifuoco, quello che vince
e resta in piedi, più forte di ieri, è uno dei migliori ministri della Salute degli
ultimi anni.
È vergognoso utilizzare la lotta alla pandemia per ragioni strumentali: in un Paese civile non si fa politica su una grande tragedia, non si specula sulla gente che soffre, sulle tante vite spezzate.
Ma gli sciacalli e gli avvoltoi questo non lo sanno.
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