Era una donna unica, una persona per bene, un'artista poliedrica, un pezzo monumentale della TV, della storia e del costume di questo Paese. Una figura mitica, senza età e senza tempo, gentile, garbata, genuina, attenta e sempre profondamente umana.
A 78 anni, è morta Raffaella
Carrà, tanto amata da Trieste in giù. Ma non solo.
Se n’è andata la regina del
varietà, del Tuca tuca, della musica, della cultura nazional popolare, esaltata
dal suo stile unico e inconfondibile. Niente a che vedere con le galline
ipocrite che infestano oggi certa televisione di infimo livello.
Talento e simpatia, capacità e
serietà, Raffa aveva il dono e il privilegio di entrare educatamente nelle case
degli italiani, anche per contare una banale fiasco di fagioli.
Ora giocherà danzando con le
stelle.
5 luglio 2021 (Alfredo Laurano)
L’ULTIMA PASSEGGIATA /2285
Un lungo, continuo, sincero ed incessante applauso ha accompagnato Raffa nella sua ultima passeggiata in questo mondo.
Dalla sua casa, dal suo
quartiere, tanta commozione e tanto affetto autentico e sincero, attraverso il passaggio
all’Auditorim del Foro Italico, al Centro di Produzione RAI di via Teulada,
allo storico Teatro delle Vittorie, alla sede RAI di viale Mazzini, fino al
Campidoglio, accolta dalla sindaca Raggi. Ovunque, in queste sedi toccate dal
corteo, tante sue gigantografie e tante sue canzoni.
Piaceva a tutti Raffa perché,
come diceva Almodovar, non era una donna ma uno stile di vita.
Tutto questo provato dalla
tantissima gente che poco fa, sfidando il caldo torrido, ha voluto tributarle
l’ultimo omaggio in queste varie tappe nelle strade di Roma, con gli occhi
bagnati di pianto, fra fiori, lacrime veraci e un tripudio di baci.
In tanti hanno toccato quella
macchina funebre per l’ultimo Tuca Tuca, improvvisato e spontaneo, auto su cui
viaggiava e l’accompagnava anche Sergio Japino, il suo compagno di una vita e
di lavoro.
Sono certo che Raffa, ormai
icona nazionale e mito suo malgrado, di fronte a tutto questo “rumore”, a
questo infinito affetto - se avesse potuto farlo - avrebbe detto con la sua
tipica, contagiosissima risata: “ma che siete matti, tutto questo per me, tutto
questo amore, ma che ho fatto per meritarlo?
Ma il popolo non è mai
ipocrita e banale: quando ama, ama, quando riconosce capacità, talento,
genuinità e autenticità, esprime affetto, commozione e riconoscimento. E crea
il mito collettivo.
E Raffa, pezzo di storia e di
vita, non solo di televisione e spettacolo, tutto ciò l’ha più che meritato.
7 luglio 2021 (Alfredo Laurano)
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