lunedì 19 dicembre 2022

EMERGENZA CAZZARI /2293

A fine mese scade lo stato di emergenza che il santo Draghi, sicuramente, confermerà.

Esattamente un anno fa, il pastore di capre più disturbato d'Italia si scagliava, con la consueta veemenza, contro il premier Conte e il suo governo, che aveva adottato la stessa naturale decisione:

 "La sola emergenza è quella antidemocratica. La sola risposta dovrà essere un'insurrezione popolare". Così parlava il pazzo Vittorio Sgarbi.  "L'esecutivo con a capo un signore che non ha votato nessuno (ma davvero? Non sa nemmeno che non è previsto da nessuna norma), ha prorogato lo 'stato di emergenza', pensando così di continuare a governare il paese diffondendo terrore.

Presenterò un esposto alla magistratura perché non vi sono i presupposti di fatto per una decisione così drastica. Le sole ragioni sono, di tornaconto politico: controllare (e manipolare) attraverso la paura e la restrizione delle libertà personali la popolazione, e gestire, in deroga a ogni regola di trasparenza, appalti milionari per una epidemia che non esiste più".

La follia di questo disgustoso essere non ha limiti e non finisce mai. Le sue litanie quotidiane continuano da anni e anni e si ripetono ad oltranza, a prescindere dall'argomento, dal caso e dal tempo. Ogni occasione è buona per esibirsi e fare spettacolo, sull'uso della mascherina, la negazione del virus, la pandemia estinta o il bagnetto a mare con finto affogo, per ricordare solo qualche esempio di megalomania mediatica.

Ora, a differenza di alcuni suoi compari (sorelle cazzare e cazzari verdi che parlano di abuso e di farsa, tace e non invoca più l'insurrezione popolare, magari insieme alle mandrie arancioni di Pappalardo, alle bande padane del cazzaro leghista e ad altri pagliacci come lui.

Un altro miserabile venduto alla santità di Draghi.

14 luglio 2021 (Alfredo Laurano)

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