sabato 17 dicembre 2022

IL CANTO DELLA LIBERTA' /2256


Oggi è il 76° della Liberazione. La festa della libertà di tutti gli italiani. 

Quella vera, quella autentica, quella della Storia, non quella trasformata in una parola vuota, banale e senza senso, urlata abusivamente nelle piazze di questi ultimi giorni di protesta contro le norme anticovid. Come uno slogan propagandistico, come una battuta fissa da raffazzonato copione, come un’etichetta obbligatoria per darsi un tono e una improbabile credibilità, come un mantra lamentoso e misero di categoria.

Una parola umiliata nel suo significato profondo e vero, priva di rispetto, degradata e usata per puri scopi commerciali, che offende chi per essa ha sofferto e combattuto, chi per essa è morto.

Quella battaglia per la vera libertà è la memoria viva e nobile di quei lontani giorni. È anche la vera ripartenza, nel secondo anno di lotta alla crisi e alla pandemia. Le cento piazze dell’Anpi e un fiore per ogni partigiano ucciso lo testimoniano.

Venti mesi di vita dura, di guerra, di speranza e di disperazione, di illusione e delusione.

Venti mesi di Resistenza che fondarono la democrazia in cui oggi viviamo, con quelle libertà che nel 1943 erano solo una speranza, se non un sogno, pressoché impossibile.

Un sogno diventato poi realtà, grazie al sacrificio di migliaia di connazionali che hanno lottato nelle fila della Resistenza, di quanti furono deportati, internati, sterminati nei campi di concentramento e delle donne e degli uomini di ogni ceto ed estrazione che non hanno fatto mancare il loro sostegno, pagando spesso duramente e con la vita la loro scelta coraggiosa. 

Tutto questo per riaffermare i valori e gli ideali che sono alla base del nostro vivere civile, quel filo conduttore che, dal Risorgimento alla Resistenza, ha portato alla rinascita dell'Italia.

Per onorare il ricordo di quei partigiani e di quanti sono stati protagonisti della conquista della nostra libertà e della democrazia, quale miglior brano come la versione originale di Bella Ciao, nata come canto delle mondine, interpretata con commozione della grande “Rossa”, scomparsa ieri, proprio alla vigilia di questo 25 Aprile.

25 aprile 2021 (Alfredo Laurano)


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