Un’occasione per riscoprire la sua personalità e le sue
capacità e competenze musicali di concertista eclettico, in un perfetto mix di
emozione, comicità, intrattenimento e riflessione, che si avvale della
straordinaria interpretazione di Eduardo Scarpetta.
Pianista classico e jazzista, Renato Carosone è stato uno
dei maggiori autori e interpreti della canzone napoletana e della musica
leggera italiana, anche per aver saputo fondere i ritmi della tarantella e
della musica popolare partenopea, con melodie africane e americane e per aver creato
una forma di macchietta, ballabile e spiritosa, adeguata ai tempi.
La sua vita, pur se molto movimentata e avventurosa,
colpisce e lascia quasi esterrefatti per la sua normalità. Ed è proprio questo raro
sapore di regolare quotidianità che rende questo biopic, convincente e
appassionante, equilibrato, sincero ma soprattutto universale, più che mai
vicino a chi lo guarda, anche grazie alla raffinata fotografia che si diverte a
giocare con luci e colori vivaci, sognanti e richiami all’antico.
Finalmente la biografia di un genio della musica è una
parabola serena, lieve e scanzonata. Per niente maledetta, per niente accecante
e dissoluta o, magari, sempre in bilico tra il bene e il male: riesce ad essere
naturale e credibile, pur senza eccessi o banalità. E tutto questo, il film lo
racconta fedelmente, con un forte impatto emotivo e coinvolgente,
Un vero mito della musica, da Napoli all'America, passando
per l'Africa, Carosello Carosone racconta i trionfi dell’ancora l'unico
italiano, tre volte in testa alla classifica dei dischi più venduti in USA.
Una passione pura che lascia poi spazio all’estro, all’arte
e alla creatività, in esperienze di vita, in giro per il mondo, a partire dal
suo viaggio, appena diplomato, nell’Africa italiana, fra Eritrea ed Etiopia,
dove rimase per nove anni, dal 1937 al 1946. Un’avventura rocambolesca e
colorata, piena di ritmo, sorprese ed imprevisti.
Dagli insuccessi inattesi nel locale in cui si esibiva la
sera a Massaua, città portuale dell’Africa orientale italiana, dovuti a un
pubblico di connazionali bergamaschi ben poco inclini alle melodie napoletane,
alle serate migliori, capaci di regalargli influenze e sonorità africane, poi
incrociate e mescolate, una volta tornato in Italia, con quelle americane, dal
jazz al twist, al rock.
In conclusione, una storia elegante, appassionata e divertente, ricca di valori e sentimenti, che narra non soltanto la carriera dell’artista Carosone, ma fotografa un’epoca di transizione, caratterizzata da numerosi sconvolgimenti, tra cui la fine della Seconda Guerra, il boom economico e la nascita della Televisione. Non a caso Carosone e i suoi compagni sono i primi musicisti ad apparire nell’Orchestra delle Quindici, uno dei programmi di debutto della neonata TV.
Renato Carosone: un viso eternamente giovanile per un gigante della canzone italiana e mondiale, ritiratosi molto presto e mai omaggiato per quanto meritasse, capace con coraggio di dire basta al momento giusto, prima di tornare dopo molti anni, per dedicarsi alla famiglia e alla composizione, senza però calcare più le scene.
Carosello Carosone riesce a catturare l’indelebile lascito,
anche poetico, di questo artista capace di arrivare al cuore della gente,
sorretto dal talento di un napoletano verace, pieno di garbo e altruismo, in un
film sospeso fra la fiaba e il musical, che si gusta con gioia e commozione.
“Maruzzella, Maruzzè', T'hê miso dint'a ll'uocchie 'o mare”.
20 marzo 2021 (Alfredo Laurano)
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