sabato 17 dicembre 2022

LA ROSSA, LA MILVA /2255


Era Maria Ilva Biolcati: elegante, raffinata, tormentata e popolare. 
Era la "pantera di Goro" che, già giovanissima, spopolava nelle balere della bassa ferrarese. 
Era la ragazza di campagna, piena di talento, che aveva una voce dal timbro inconfondibile: secondo Turrini, una sorta di miscela tra antico e moderno, tra una Nilla Pizzi e una Mina, una gamma di tonalità che prevedono, o almeno è quello che ci vedeva un pigmalione di qualità come Giorgio Strehler, anche passaggi di parlato, recitati di raro e incantevole magnetismo.

Dall’attrice più intensa, politica e brechtiana dell’Opera da tre soldi a quella che canta Lili Marlen, con una grinta da incrinare i cristalli, a quella che afferra Milord della Piaf e la trasforma in una performance teatrale palpitante. Da quella di Alexanderplatz a quella di Milord e Bella ciao.

Addio Rossa, addio grande artista che faceva andare il tango e la filanda. Rossa come la tua lunga, sfavillante chioma, come la passione che ti ha sempre guidato, come la tua vibrante espressione nel mondo dell'arte, della musica, del cinema, del teatro, della cultura. Hai rappresentato nel mondo la bellezza, la capacità, la qualità di donna italiana eccezionale, eclettica e versatile, dotata di incredibile estro e genialità.

Ti ho molto amato per il tuo impegno, anche politico, per la tua suadente voce, ma anche per la tua non comune, sensuale femminilità.

Un altro mito che si spegne, che ci lascia, che ci fa tristi e ci addolora, ma che non tramonta e lascia forte il segno di una vita d'arte e complessa umanità, intensamente vissuta.

24 aprile 2021 (Alfredo Laurano)

 

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