venerdì 9 ottobre 2020

UN PAESE IN MASCHERA

Gli esperti ora vedono nero. Il Coronavirus che fino poche settimane fa sembrava attenuato, con una ridotta carica virale o, addirittura, “clinicamente morto” (cit Zangrillo), oggi torna a far paura e a diffondersi con numeri impressionanti, come accadeva marzo e aprile. In Europa - Francia, Spagna, Regno Unito - ancor più che in altre parti (anche sedicimila nuovi casi al giorno), ma continua a correre in tutto il mondo.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, c’è il rischio di rapido peggioramento dei contagi, anche in Italia: oltre cinquemila nuovi casi negli ultimi due giorni. 
E allora, intanto, l’obbligo di mascherina, anche all’aperto, in molte regioni ma, presto, in tutta Italia: esentati solo i bambini sotto i 6 anni. Tutti gli altri, sempre a volto coperto, mentre si scoprono i primi focolai nelle scuole, gli aumenti dei ricoveri, i decessi tutti i giorni.

Ma torna la domanda antica: le mascherine sono utili? 
Sì, con la distanza di sicurezza e il frequente lavaggio delle mani, le mascherine abbattono il rischio di contagio di circa il 90%. Ma devono coprire tutto il naso. Riducono sia le goccioline emesse da chi le indossa, che quelle inalate dall’aria esterna. 
La severità dell’infezione dipende dalla quantità di virus inalato. Anche quando la mascherina non impedisce totalmente il contagio, riduce la carica virale e mitiga la malattia. 
Quelle chirurgiche meglio di quelle di stoffa.
L’Italia affronta quindi in mascherina questa nuova emergenza che qualcuno chiama seconda fase o ondata di ritorno, con presumibile proroga dello stato d'emergenza fino al 31 gennaio e altri DPCM. Ci saranno probabilmente nuovi lockdown mirati, la revisione delle misure per eventi sportivi al chiuso e all’aperto, nuove regole per locali, movide e luoghi pubblici.
Al di là delle critiche dei soliti imbecilli negazionisti alle linee di estrema prudenza del governo e alle accuse di allarmismo, è in gioco la sicurezza nazionale nei due aspetti più rilevanti: la salute dei cittadini e la sopravvivenza del sistema produttivo.

Oltreoceano, anche Donald Trump - quello che diceva "Non indosserò mai la mascherina" - si è dovuto arrendere al virus, con la sua bella Melania.
Si è sempre mostrato contrario all'uso della protezione, anche se, col passare del tempo, ha rivisto le sue posizioni, indossandola e raccomandandone l'uso, ma al tempo stesso trasgredendo in tante occasioni le indicazioni dei medici, l'ultima volta mercoledì 30 settembre in Minnesota.
Un negazionista pentito o, quanto meno, un riduzionista occasionale ed egoista, responsabile di molte morti, prima di capire l'emergenza, che vede a forte rischio la sua campagna elettorale. 
Un colpo di scena, quasi un intervento della Divina Provvidenza, secondo i suoi avversari. La nemesi, il castigo meritato per chi ha osato sfidare il Coronavirus che, implacabile, potrebbe decidere l’elezione presidenziale.
3 ottobre 2020 (Alfredo Laurano)

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