mercoledì 28 ottobre 2020

SFILANO I CRETINI

Anche questa ennesima pagliacciata, questa mini “marcia della “liberazione” è andata: il trionfo dell'ipocrisia, della banalità, dei nuovi “rivoluzionari del popolo”, usurpatori senza storia e identità.
Quattro gatti complottisti, sovranisti, negazionisti, riduzionisti e fascisti vari, nonché no mask, no vax e no logic, tutti insieme a S. Giovanni a Roma, uniti in un grottesco contesto di ignoranza, stupidità e squadrismo intellettuale.
Qualche bandiera, qualche cartello scontato ed insensato, qualche slogan insignificante, insulso e prevedibile, come da copione, urlato sputacchiando fuori dalle mascherine obbligate dalla polizia. 
Un po’ di tensione, un fermato irriducibile, qualche sanzione, molte identificazioni, ma nessun manganello persuasivo:
“Siamo contro la dittatura sanitaria che è parte e strumento di una dittatura più grande”. 
“Ridateci la sovranità popolare”.
"Non indosso la mascherina perché è sinonimo di sudditanza. La mia unica paura è la perdita della libertà",
“Il Coronavirus e la pandemia sono una gigantesca montatura per controllarci, per arricchire le case farmaceutiche”: tutti concordi nell’affermare che si tratta di una “normale influenza”.
La piazza di Roma è scatenatissima, ci sono opinioni per tutti i gusti, dal complottismo storico più spinto, alle teorie da bar e osteria da avvinazzati. Qualche imbecille col botto si permette di scomodare addirittura Antonio Gramsci. 
Solo per questo lo arresterei all’istante. 
11 ottobre 2020 (Alfredo Laurano)

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