IL TOUR DEGLI IMBECILLI /2110

Mentre tiriamo un sospiro di sollievo per la salute di Briatore, che - dopo aver curato la “prostatite polmonare” (come dice l’istrionico De Luca) - ha lasciato l’ospedale per rifugiarsi in quarantena nell’accogliente magione di Daniela Santanchè, la procura indaga sui locali dei contagi in Sardegna, vagliando numerosi video delle feste al Billionare e in altri locali simili, dove le misure anticovid non sarebbero state affatto rispettate. Come è noto, nella sola discoteca di Briatore vi sono stati un centinaio di casi.

Intanto, per non rischiare di essere per un solo momento oscurato da tale incresciosa vicenda briatoregna che fa vibrare, ancora e tuttavia, mezza Italia, l’insano pagliaccio travestito da critico d’arte – che si auto-immortala in video tutti i giorni, con un pretesto qualsiasi e senza senso, insultando chiunque e l’universo mondo – oggi ci fa sapere l’ultima sua trovata di pura propaganda.

"A Sutri, multe a chi indossa le mascherine senza necessità", decreta il pazzo Sgarbi, sindaco senza freni e senza cervello.

E firma un'apposita ordinanza: "Solo i ladri e i terroristi si mascherano il volto.

Chi sarà visto portare la mascherina sarà multato in ordine alla legge 533/1977 in materia di Ordine Pubblico che prevede che non ci si possa mascherare in volto: È vietato l'uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. È in ogni caso vietato l'uso predetto in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere sportivo che tale uso comportino”.

Ma vi rendete conto di dove può arrivare la stoltezza e la l’incredibile faccia tosta di questo arrogante figuro umano dalla chioma sconvolta, ormai bianca e consunta come i suoi occasionali neuroni?

Le mascherine sanitarie sarebbero come i caschi o i passamontagna dei criminali e di chi delinque, usate per non farsi riconoscere!

Continuo a chiedermi come sia possibile che questo folle, sindaco, parlamentare e opinionista di se stesso, possa ancora sproloquiare e delirare a ruota libera nei media, nel Web e nelle TV e, soprattutto, essere ancora a piede libero.

Come liberi e contenti sono quell’altra mandria di negazionisti tedeschi, che manifestano a Berlino contro le restrizioni anti-Covid-19.

Una marcia ampiamente sostenuta dall'estrema destra. Circa 18.000 le persone hanno sfilato rivendicando i propri diritti costituzionalmente garantiti o denunciando il complotto globale sul coronavirus “che in realtà non esiste”, facendosi fieramente beffe delle misure cautelative perché – come recitava un cartello – «chi pensa con la propria testa mostra il volto, gli schiavi indossano la maschera».

Le forze dell'ordine hanno però sciolto il corteo prima ancora della partenza.

Ma come è possibile, in nome di una falsa e ridicola difesa della libertà di opinione, consentire che venga violata la legge?

Come è possibile, mentre l'Europa tenta di arginare la seconda ondata di Coronavirus, che si possa impunemente incitare a violare le necessarie cautele per salvare vite umane in presenza di epidemie?

Questa non è difesa delle libertà e della democrazia questo comportamento suggerisce suggestioni autoritarie e argomenti ai nemici della democrazia infonde coraggio ai mestatori e legittima richieste di "potere assoluto". Eppure i tedeschi una certa "esperienza" la dovrebbero avere.

Di contro, cresce la paura in Francia - che oggi dà il via fra l'altro al Tour de France - in Spagna, in Gran Bretagna, in Italia e nella stessa Germania. Il presidente Emmanuel Macron ha detto di non poter escludere un nuovo lockdown.

E queste scimmie ammaestrate dalle sembianze umane, ancora si radunano, ancora protestano, ancora fanno danni più del Coronavirus, quali potenziali untori.

Giocano irresponsabilmente al Risiko del verace complottista, per raggiungere la dominazione totale sul globo.

Saranno tutti masochisti. Oltre che patologicamente idioti.

29 agosto 2020 (Alfredo Laurano)

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