“In fin dei conti cosa hanno fatto? Nulla.
Hanno solo ucciso un immigrato.”
Una frase mostruosa pronunciata da uno dei familiari delle bestie che hanno assassinato Willy Monteiro Duarte.
Un massacro durato 20 minuti, unito al disprezzo, all'indifferenza e alla sub-cultura della discriminazione, da imputare ai cattivi maestri che pompano ogni giorno, ogni minuto, odio, razzismo e rabbia nelle vene di una società malata, che di quell’odio si nutre e traduce in incredibile violenza
“Solo un immigrato”.
Meno di un cane, di un insetto, di una larva senza dignità, senza futuro.
Mi piacerebbe vederli appesi ai loro tatuaggi, ai loro muscoli, alla corda del loro marciume. (A. La.)
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