lunedì 28 settembre 2020

NUOVI MOSTRI

Un giorno dopo l’altro, l’altro virus, quello che accompagna da sempre la storia dell’uomo e la sua evoluzione, si propaga e si riproduce a oltranza. La violenza, nella sua costante declinazione di brutalità, cattiveria, ignoranza, crea dipendenza e alimenta il contagio.
Non c’è tuttora alcun vaccino universale, se non quello unico della cultura, della civiltà e della consapevolezza, che tarda ad imporsi e a preservare cittadini e rappresentati di una società malata, più di quella primitiva, più di quella della pietra e della clava.
I più deboli e i più fragili vengono sopraffatti dai più forti e prepotenti, le donne continuano ad essere stuprate e uccise - tanto che abbiamo dovuto inventare il neologismo di femminicidio - il bene e i sani sentimenti sono cancellati di continuo dalla inesauribile gomma dell’egoismo.
E diventa logico e normale che un maschio fratello padrone, umiliato e offeso, insegua e uccida la sorella svergognata - speronandola, moto contro moto - solo perché “infetta”, cioè malata di un amore proibito e impuro, con un compagno trans. Un’onta insopportabile, un disonore che pesa sull’onore, sulla reputazione e sulla tradizione, agli occhi della gente non solo di Caivano.
Da vendicare e cancellare.
Siamo ben oltre quello che fu il “delitto d’onore”, abolito in Italia quarant’anni fa.
A Crema, invece, c’è chi, dopo aver (presumibilmente) ucciso l’ex compagna, strangolandola, va a pranzo con gli amici al ristorante, lasciando il cadavere della poveretta nell’auto parcheggiata. Poi, sazio e senza fretta, si allontana e dà fuoco alla macchina e al suo contenuto umano.
Intanto, mentre Willy, raggiunge il cielo in mezzo ai palloncini, i suoi luridi assassini carcerati, dopo aver spento per sempre quel suo giovane sorriso, hanno chiesto di restare in isolamento, perché temono rappresaglie da parte degli altri detenuti.
Perché hanno paura.
Si, questi virili maschi, spavaldi picchiatori e rozzi ostentatori di muscoli e tatuaggi, dopo aver massacrato un ragazzino inerme, hanno finalmente paura.
14 settembre 2020 (Alfredo Laurano)


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