Anche in Italia, la situazione si fa preoccupante.
Aleggia una certa paura di fronte ai contagi che tornano a salire tutti i giorni. Troppi casi di importazione, troppi assembramenti a ruota libera, niente o quasi mascherine.
Alla faccia degli idioti negazionisti, in libera uscita o appena riuniti a convegno in Senato, per obbedire alla penosa, soubrette esibizionista del Parlamento Vittorio Sgarbi - primi e veri responsabili del rilassamento e della strafottenza popolare - il ministro della Salute Roberto Speranza obbliga con un'ordinanza le compagnie ferroviarie a fare un passo indietro. E a ripristinare il distanziamento interpersonale di almeno un metro, caduto da ieri sui treni ad Alta Velocità che sono tornati a viaggiare a pieno carico.
La decisione delle compagnie ha suscitato polemiche e scatenato molte perplessità nel mondo scientifico, al punto che il ministero della Salute è intervenuto per correre ai ripari, visti anche i dati preoccupanti che mostrano una risalita della curva dei contagi.
Massima attenzione dunque sul coronavirus, al punto che ieri anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha invitato a non abbassare la guardia: "Non bisogna confondere la libertà con il diritto di far ammalare gli altri". Oggi, dopo Walter Ricciardi, consulente di Speranza per l'emergenza Covid che in un'intervista a Repubblica ha bocciato l'iniziativa delle compagnie ferroviarie, anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità e membro del Comitato tecnico-scientifico, ha espresso apertamente i suoi dubbi.
Dubbi che hanno spinto Speranza a
firmare un'ordinanza che ribadisce l'obbligo del distanziamento interpersonale.
"È giusto che sui treni restino in vigore le regole di sicurezza applicate
finora - spiega il ministro - Non possiamo permetterci di abbassare il livello
di attenzione e cautela. Per questo ho firmato una nuova ordinanza che
ribadisce che in tutti i luoghi chiusi aperti al pubblico, compresi i mezzi di
trasporto, è e resta obbligatorio sia il distanziamento di almeno un metro che
l'obbligo delle mascherine".
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