martedì 14 aprile 2020

PROVE DI NORMALITÀ /2017


Oggi riaprono librerie, cartolerie e abbigliamento per bambini. Non nelle regioni che non l’hanno autonomamente consentito (Lombardia, Piemonte, Emilia, Campania eTrentino) con ordinanze proprie.
Ma, visto l’ancora alto numero dei contagi quotidiani, soprattutto nel Nord, è prudente farlo, a cosa serve?
A dare l'illusione che siamo usciti dalla fase dell'emergenza, quando non è assolutamente vero, quando è il momento di fare invece molta attenzione?

Bar, ristoranti, cinema e teatri sono tutte attività impossibilitate a ripartire in questo momento e non possono certo vendere on line i propri articoli, mentre quelli delle nuove riaperture autorizzate si possono avere, comodamente, con spedizione a domicilio, pur permanendo seri dubbi sulla sicurezza di chi deve effettuare le consegne e di chi lavora nei magazzini di smistamento.
Girare tra angoli e scaffali, toccare e sfogliare libri e poi riporli, leggere pagine e copertine, indugiando, come da sempre si fa in libreria, può essere un comportamento sano, giusto e sicuro?
E lo stesso vale per vestitini, scarpe e tute da bambino che bisogna scegliere, provare, intrattenendosi con commesse e negozianti. Anche se, per gli esercizi commerciali che riaprono, sono previste misure rigorose, ma piuttosto vaghe: guanti, mascherine, distanziamento interpersonale, sanificazione dei locali, ingressi controllati, gel igienizzanti vicino ai Pos.

Ma chi controllerà? E quanti coglieranno il pretesto solo per uscire di casa, per farsi una passeggiata, sbirciando tra vetrine ed espositori, senza alcuna intenzione di comprare?
Non sarebbe stato meglio ricominciare da alcune attività di fabbrica, ovviamente rispettando i protocolli di sicurezza e organizzate sotto il controllo sindacale, che prevedono un solo percorso casa-lavoro-casa, senza deviazioni o incontri di alcun tipo?                                  
14 aprile 2020 (Alfredo Laurano)

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