mercoledì 1 aprile 2020

PREGHERO’ /2007


Quando la TV tocca il cuore della gente.
Momento inedito, indimenticabile, quasi incredibile: Madonna D’Urso - donna Barbara/Carmela, regina del trash - unita al Cazzaro Verde, in commovente preghiera dell’eterno riposo. In diretta e in esclusiva sulla parrocchia di Canale Cinque.
Una specie di estratto povero e prosaico da Requiem mozartiano, senza orchestra, senza pathos, senza senso. Povero Wolfgang Amadeus!
Uno spettacolo nello spettacolo, mai visto prima. Raro esempio di TV del dolore, diluita e sovrapposta al chiacchiericcio comico, all’operetta del gossip da cortile. “Io non mi vergogno, dice lei, tanto lo faccio (nel senso che lo fabbrica?) tutte le sere il rosario!”
Pregano insieme davanti alle telecamere e a qualche milione di italiani sbalorditi, inseguendo, impudentemente, una l’audience, l’altro la solita propaganda. Ma con sincera devozione.
Una scena spudorata e surreale. Tanti credenti-utenti sono costretti a piegarsi anche a questo rito ridicolo e pacchiano.

"Quei due non stanno bene. La preghiera è una cosa inerente la propria intimità, non sono parole, non è solo una formula, è un momento di sintonia con l’assoluto, un linguaggio fatto di silenzi", replica indignato Don Ciro Miele, prete di Casalvecchio di Puglia.
“Una vergogna. Ostentare una preghiera in quel modo è desolante, è quasi pornografia".
Infuriata e ferita, tanta parte dell’opinione pubblica che, sul Web, ha manifestato tutta la sua rabbia e il suo disgusto per quel teatrino farisaico, che ha offeso la memoria dei tanti uccisi dallo spietato virus killer.

In fondo, però, tutto il mondo in questo momento prega a suo modo, secondo il suo credo o nella sua intimità.
Come, ad esempio il papa - senza voler fare osceni paragoni - che leva il suo grido di dolore, in sofferta solitudine, in quella grande piazza vuota, silenziosa e lucida di pioggia.
"Signore svegliati, non lasciarci nella tempesta. Dona salute ai corpi e conforto ai cuori", supplica Francesco, provato e afflitto, dal sagrato della Basilica e dal colonnato che abbraccia Roma e il mondo. Sul suo volto sofferente, come il Cristo ligneo che gli sta davanti, e sulle sue spalle il respiro affannoso della terra,
Un momento storico, unico, di assoluta spiritualità.
Quasi come quello della strana coppia di ipocriti pagliacci, che riesce a far commedia anche quando invoca un’orazione.
1 aprile 2020 (Alfredo Laurano)

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