Dopo il massacro di civili compiuto un mese prima a
Sant'Anna di Stazzema, la mattina del 29 settembre 1944 ebbe inizio quella che
verrà ricordata come la "strage di Marzabotto", anche se in realtà i
comuni interessati furono molti.
A Castellano uccidono una donna e i suoi sette figli, a
Tagliadazza vengono fucilati undici donne e otto bambini, a Caprara le persone
uccise sono 108.
Le truppe naziste si avvicinano ai centri abitati più
grandi, Marzabotto, Grizzano e Vado di Monzuno e sulla strada ogni casolare,
ogni frazione, ogni località vengono rastrellate, nessuno viene risparmiato.
Lo sterminio continua senza sosta: sono distrutte ottocento
abitazioni, una cartiera, un risificio, strade, ponti, scuole, cimiteri, chiese,
oratori, e tutti coloro che sono sequestrati vengono messi in gruppo, spesso
legati, e bersagliati da raffiche di mitra, che vengono sparate in basso per
avere la certezza di colpire anche i bambini.
L'azione procede per sei giorni, fino al 5 ottobre.
I partigiani della Stella Rossa tentano invano di contrastare la ferocia nazista, ma perdono il proprio comandante durante uno dei primi combattimenti, e comunque non dispongono delle armi e dei mezzi necessari per far fronte alle attrezzatissime truppe dei nazisti.
I partigiani della Stella Rossa tentano invano di contrastare la ferocia nazista, ma perdono il proprio comandante durante uno dei primi combattimenti, e comunque non dispongono delle armi e dei mezzi necessari per far fronte alle attrezzatissime truppe dei nazisti.
Al termine dell’eccidio si contano, in tutta la zona del
Monte Sole, circa 1830 morti, mentre pochissimi sono i sopravvissuti, che sono
riusciti a nascondersi, o che sono rimasti per giorni sepolti sotto i corpi dei
propri vicini, dei propri familiari.
Su quei monti e in quel sacrario, ci sono stato anch’io,
qualche anno fa, con una mia cara amica prof, con i suoi studenti e altri docenti,
in una significativa gita scolastica di liceo, che fa pensare, capire e
riflettere più di mille parole.
Dovrebbero farlo tutte le scuole e tutti gli insegnanti.
25 Aprile: una giornata della memoria, emozionante e
preziosa, nel ricordo commosso dei valori, che quei luoghi ancora custodiscono
e trasmettono, e delle tante vittime dell’orrore, morte perché noi fossimo
liberi.
Per tenerla viva quella memoria, per tramandarla ai
giovani, per non dimenticare. Ascoltiamoli in questo struggente coro di Bella Ciao.
25 aprile 2020 (Alfredo Laurano)
https://video.repubblica.it/dossier/25-aprile-2020/25aprile2020-nella-bella-ciao-dei-ragazzi-il-sorriso-della
liberazione/358883/359438?fbclid=IwAR03QZZd6JF9phjTpaQIvqQSekJLCVVkm2ejHe8cgQpDTApWnDm6hMl0SXU
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