lunedì 14 marzo 2016

NASCERE NEL FANGO

Nel fango, spesso, si finisce, ma non ci si dovrebbe nascere, soprattutto nel XXI secolo e nella colpevole indifferenza della collettività.

Migliaia di rifugiati siriani, temendo di rimanere intrappolati in Turchia, hanno raggiunto la Grecia e il campo di Idomeni, al confine con la Macedonia.
E lì sono accampati, bloccati e ammassati da giorni, in attesa di attraversare la frontiera e raggiungere altri Paesi europei. Non c’è spazio per tutti, molti dormono fuori al freddo“.
La situazione è tragica, dicono i "medici senza frontiere", che lì stanno operando,
anche da un punto di vista sanitario: i pazienti sono soprattutto bambini che hanno infezioni respiratorie, gastroenterinali e cutanee. Ma anche adulti con stress post traumatici; anziani con malattie croniche che da settimane non hanno accesso alle cure, disabili, donne incinte che hanno bisogno di un letto d’ospedale…

Nelle ultime ore, il campo è stato sommerso da grandi piogge.
Tutti cercano legna da ardere per riscaldarsi davanti alle migliaia e migliaia di tendine estive affogate nel fango. Si comincia a tossire parecchio per il fumo.
La quantità di arrivi, che continuano, è stata notevole. Si parla di 15mila persone, ma nessuno tiene più i conti.
Ci sono migliaia di bambini con biscottini e bottigliette d’acqua in mano.
Una situazione oltre ogni limite che poteva essere evitata. Non siamo di fronte a un terremoto, a un tifone o a un’alluvione…(A. La.)

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