lunedì 7 marzo 2016

AVE POPOLO!

Ma quanti popoli esistono in questo bel Paese?
C’è il popolo sovrano, c’è quello dei santi, poeti, artisti e navigatori, quello dei lavoratori, quello degli sfigati, quello arcobaleno, quello delle libertà di Berlusconi, quello delle meraviglie di Crozza e altri ancora.
Mancava solo il popolo della famiglia. Ma ora c’è.

Mario Adinolfi - romano di Testaccio, 45 anni, due figlie da due mogli diverse (la seconda, giovanissima, sposata a Las Vegas un paio d’anni fa), direttore del quotidiano La Croce, pokerista professionista e acceso tifoso della Juventus, nonché in passato, sostenitore di Matteo Renzi - è ufficialmente candidato sindaco di Roma con questo nuovo popolo che nasce direttamente dal Family Day del Circo Massimo.
“La famiglia è il prisma attraverso il quale emergono tutti i bisogni della società -ha detto il crociato, rilanciando le parole di Giovanni Paolo II - rispondendo ai suoi bisogni, si risponde ai bisogni della società. Roma è stato teatro negli scorsi mesi di un degrado morale senza fine, dalle ruberie paramafiose ai finti matrimoni omosessuali che un sindaco, per fortuna cacciato, celebrava contro la legge e strumentalizzando gli stessi gay per ottenere qualche foto sui giornali.”

Ecco arrivato un altro moralizzatore, un altro severo fustigatore di costumi e perversioni che, come gli altri candidati, si propone di salvare e ripulire Roma.
Aumenta la mia incertezza e l’imbarazzo, chi devo scegliere: il protettore civile Bertolaso, il bel tenebroso Marchini, la bella stella a cinque Raggi, il mite Giachetti, il Fassina furioso o il crociato Adinolfi, sentinella in piedi, con bandiera in mano di “Prima la famiglia”?
Dopo tutto, ognuno ha il suo bel popolo o il popolino che si merita.

6 marzo 2016 (Alfredo Laurano)

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