martedì 6 gennaio 2015

VIEN STANOTTE, CON LE SCARPE TUTTE ROTTE…

Quand’ero bambino, tanto, tanto tempo fa, la Befana era importante e molto attesa: contava molto più di Babbo Natale. 
Una vecchina bruttarella, con la gobba, il naso adunco e il mento a punta. Con i vestiti vecchi e consumati, uno scialle sulle spalle, una gonna lunga e un cappellaccio a cono sulla testa.
Ma, nonostante l’aspetto, era molto buona e, nella notte fra il cinque e il sei gennaio, a cavallo di una scopa e con un sacco pesantissimo sulle spalle curve, volava nei cieli per portare dolci e doni ai bambini buoni e il carbone a quelli cattivi.
Per “invogliare” e compiacere la vecchina stanca, si lasciava un po’ latte o un po’ vino e qualcosa da mangiare, sul tavolo, vicino alla calza appesa al camino. Avrebbe sicuramente apprezzato il gesto e lasciato qualche cosina in più.

Secondo la versione cristianizzata, la leggenda narra che i Re Magi stavano andando a Betlemme per rendere omaggio al Bambinello.
Giunti in prossimità di una casetta decisero di fermarsi per chiedere indicazioni sulla strada da prendere. Bussarono alla porta e venne ad aprire una vecchina.
Le domandarono se conosceva la strada per Betlemme. La donna che non capì dove stessero andando, non seppe dare loro nessuna indicazione.
I Re Magi allora le chiesero di unirsi a loro, ma lei rifiutò perché aveva molto lavoro da sbrigare.
Dopo che i tre Re se ne furono andati, la donna capì che aveva commesso un errore e decise di unirsi a loro per andare a trovare il Bambino Gesù.
Ma, nonostante li cercasse per ore ed ore, non riuscì più a trovarli e allora cominciò a fermare ogni bambino per dargli un regalo, nella speranza che fosse quello giusto: il divino bambinello.

E così ogni anno, la sera dell’Epifania (manifestazione) la brutta, ma buona vecchietta continua la ricerca. Si ferma in ogni casa, dove c’è un bambino, e lascia i regali che non diede a Gesù. 

5 gennaio 2015   (Alfredo Laurano)

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