giovedì 15 gennaio 2015

CECCHINI DEL WEB

Alle bestie parigine corrispondono, in sedicesimo per fortuna, bestie nostrane”. Lo scrive Achille Saletti e lo dico anch'io.
Il riferimento è a quella parte di spregevoli commentatori che hanno mostrato profondo godimento alla notizia che Emma Bonino è affetta da tumore e dovrà affrontare un ciclo di cure, limitando le sue attività: una valanga di ignobili pensieri e di volgari espressioni, tra accuse di ladrocinio, in quanto esponente politico, e l’auspicio che il male sia celere per pesare meno sulle tasche degli italiani. Con Bersani, colpito da malore e a rischio vita, gli stessi, o simili, sciacalli avevano fatto anche peggio.

Premesso che questa piccola donna coraggiosa, sottile ed infrangibile, laica e riservata, da sempre impegnata in prima linea per difendere i valori della solidarietà e della libertà, non appartiene certo a quella schiera di politici che vivono di scandali e corruzione o che derubano gli italiani, né è stata mai sfiorata da sospetti o accuse di reati o di ambiguità, non si capisce il perché di tanta violenza verbale nei suoi confronti e, soprattutto, su un argomento, come quello della salute, che dovrebbe lasciare pochi margini al dibattito politico. 
E, invece, gli ineffabili professionisti dell’insulto sul web - che ormai dilagano e si riproducono più dei vermi e dei conigli - non fanno sconti, non conoscono il rispetto e non distinguono. Non criticano, non argomentano, non giudicano i fatti e le scelte di chiunque, vomitano soltanto odio e cattiveria.
Non sanno nemmeno separare gli aspetti pubblici e quelli umani di una qualunque persona. Sparano a prescindere, come cecchini mercenari del rancore, del disprezzo e della rabbia repressa: ogni occasione è buona per pubblicizzare la propria gratuita idiozia.

Sono gli analfabeti della convivenza umana, esseri profondamente ignoranti che trovano su Internet il luogo ideale per manifestare la propria pochezza, i loro bassi istinti, la loro personalità deviata. Per socializzare all'incontrario. Spesso nell'anonimato.
Bonino a parte, ciò vale sempre, vale per tutti e per ogni argomento; per ogni evento o personaggio che si affacci in qualche modo alla ribalta della rete o della stampa.
Un insulto, una parolaccia, uno schizzo di veleno non si nega mai a nessuno.

Questo è uno degli aspetti più odiosi e insopportabili che ci regala l’eccesso di comunicazione on line. Internet ha legittimato, o come si dice oggi, sdoganato, una nuova forma di protagonismo, ha dato un’anima e una possibilità a tante comparse umane e a oscuri figuranti della razionalità.
Vigliaccheria e bullismo, sia giovanile che maturo, nascosti spesso dietro la protezione di uno schermo e una tastiera. Tutti si sentono in diritto di sentenziare, di usare toni bellici, ingiurie e turpiloquio, minacce e proteste qualunquiste, buttate alla rinfusa per sentirsi importanti, per esserci e per avere l’illusione di contare.

Ma tutto ciò non fa che denunciare profonda frustrazione, insoddisfazione e scarsa connotazione di umanità e porta alla necessità di individuare, sempre e comunque, un nemico da oltraggiare, senza distinzioni, senza mediazioni.
E nella costruzione del nemico trovano la prova ontologica della propria esistenza.
In caso contrario, il loro fallimento sarebbe troppo fragoroso.

15 gennaio 2015         (Alfredo Laurano)

Nessun commento:

Posta un commento