venerdì 23 gennaio 2015

RENZEIDE: QUIRINARIE E NOMINATION

Sta dicendo che Matteo Renzi è il capo dei 101 franchi tiratori che impallinarono Romano Prodi, due anni fa? - “Non è un segreto”, afferma Fassina, della minoranza del PD.
Io, come tantissimi altri, l’ho sempre pensato, anche se il mandante non poteva che essere Silvio Berlusconi, come gli accordi, i fatti e le corrispondenze di amorosi sensi hanno poi dimostrato.
Dopo quella triste pagina e la ridicola trovata del Napolitano bis, che salvava la faccia, ma non l’onore, a tuti e due, Mr. Arrogance ha elegantemente impallinato – o, meglio, “rasserenato” – anche Letta, facendolo fuori dalla sera alla mattina e prendendone il posto e il ruolo con un blitz, con un cinismo davvero imbarazzante. Una specie di colpo di stato alla Ribollita nel paese dei pinocchi.

Ieri, poi, in Senato, dal Patto del Nazareno si è passati al Partito unico del Nazareno.
Per votare la legge elettorale e cancellare tutti gli emendamenti proposti, si è di fatto allargata la maggioranza, sostituendo i dissidenti del Pd con i voti dei berlusconiani. 


Ora, non resta che aspettare il nome quirinabile che da quel patto o dal nuovo partito nascerà.
Sarà il sottile Amato, il meno amato dagli italiani, ma ottimo per quel gatto e quella volpe?
O Casini, o Martino, o Finocchiaro? 

O l'outsider Del Rio?
Non sarà certo Prodi, né Bersani, né tanto meno Rodotà.
Lasciamoci stupire!
22 gennaio 2015 (Alfredo Laurano)

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