martedì 1 dicembre 2020

UN SANTO PECCATORE /2172

Una specie di santone che gesticola con le braccia ad elica, le mani inanellate a disegnare in aria improbabili arabeschi; che fa lo stoico e si veste in technicolor, come i teatranti nei vecchi baracconi di una volta; che spara sentenze appese all’ovvietà e si mette in posa plastica da mimo, subito dopo aver pronunciato il sacro verbo della tuttologia. Solo un fallito e rinnegato come Giampiero Mughini - pagliaccio siciliano che tifa e adora la Juventus - poteva pronunciare queste parole offensive e prive di rispetto, dopo la morte di Diego Maradona: “le ultime immagini sue sono immagini raccapriccianti dal punto di vista umano e lo dico con commozione. Non facciamone un santo, era sfatto, frantumato, disperato da anni. Ma era un essere sfatto da se stesso per le sue abitudini e ora lo facciamo diventare un santo, ma no. Un grande atleta sì, un figlio del secolo ma molto drammatico e contraddittorio”. 

Mentre tifosi e sportivi di tutto il mondo, continuano a celebrarlo, da Messi a Michael Jordan, passando addirittura per il Papa - distinguendo il genio calcistico dal vizio e dalla fragilità umana del campione argentino-napoletano - in questo momento di lutto generale, non potevano mancare le voci fuori dal coro. Come, appunto, quella di Mughini, quella di Gasparri, quella del viscido Giuseppe Cruciani (La zanzara), che, ironizzando sulla sua morte, ha affermato e poi smentito, in uno squallido siparietto con Parenzo, che “Non si piangere un cocainomane”. 

Tanti sono i messaggi in Rete, a difesa della memoria di Maradona: “Mughini è sfatto senza neanche la possibilità di dare la colpa alla droga” o, ancora, “i vari Cruciani parlano a vuoto, solo per dimostrare a loro stessi e al mondo che, anche nel giorno della morte, non rispetterebbero nemmeno la propria madre”. 
“E’ possibile che Maradona non abbia pace nemmeno da morto? - dice Lina Sastri - ha generato tantissimo amore in tutto il mondo, non solo a Napoli. Lo hanno seguito per 40km fino al cimitero con applausi, moto, anche facendo errori, ma lo hanno amato fino alla fine”. 
Non si può sempre e solo parlare della debolezza della persona. 
Maradona ha pagato già con la vita, cosa altro deve pagare di più? 
30 novembre 2020 (Alfredo Laurano) 

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