lunedì 28 dicembre 2020

“TOMMASI’, SOSETE!” /2189



"Te piace 'o presepe?"
è il tormentone di Natale in casa Cupiello, un classico del teatro di Eduardo De Filippo, che interpretava magistralmente, come solo lui sapeva fare.

In una Napoli innevata del 1950, dove il freddo si vede, si sente e si rappresenta nel piano sequenza iniziale, fin quasi a farlo sentire sulla pelle del coinvolto spettatore, si svolge l’edizione cinematografica, prodotta da Rai Fiction, diretta da Edoardo De Angelis, con Sergio Castellitto.

Al centro della vicenda, il presepe che Luca cura e vive quasi come un’ossessione totale e consapevole. Un rito rassicurante, ma che poco interessa ai suoi familiari: al figlio Tommasino, a cui non piace o presepe e che aspetta “a zuppa e latte” sotto le coperte, alla moglie Concetta, che, pur preoccupata per la figlia Ninuccia, che ha deciso di lasciare il marito per l'uomo che ha sempre amato, gli scioglie pazientemente la colla.

Di riflesso, l’altro presepe che fa da reale contraltare, fra commedia e dramma della gelosia, che vive tutta la famiglia, tra tensioni, accuse, discussioni, piatti rotti, problemi di convivenza e compatibilità emotiva, ma anche del profondo affetto che lega i suoi componenti, fino all’arrivo dei Re Magi, con i doni e le fiammelle.

Dal teatro, al cinema, alla TV: tra questi pur diversi mezzi narrativi, si sviluppano e si confermano le stesse dinamiche psicologiche e familiari che scandiscono la commedia, grazie a un maestoso, dolente, ironico, irascibile e un po’ isterico, Sergio Castellitto e a una credibilissima, appassionata Marina Confalone. Accanto a loro, una galleria di interpreti eccellenti, perfettamente calati nella parte. Sontuosa la fotografia, adeguate le luci basse e tagliate, precise le scenografie, nonché i costumi che, soprattutto all’inizio mostrano l'aspetto logoro e le atmosfere che la scena richiede. Anche nei due innovativi spazi esterni.

Un confronto con l’opera teatrale sarebbe inutile e impietoso per questo nuovo, felice adattamento, che si tiene in perfetto equilibrio, su un filo sottilissimo, tra rispetto e cambiamento, senza snaturarla, aggiornandola e senza tradirne lo spirito.

Anche questo "presepe" è riuscito benissimo, nel rispetto devozionale al suo creatore Eduardo, ma anche nella libertà creativa di rivisitarlo.

24 dicembre 2020 (Alfredo Laurano)

 

Nessun commento:

Posta un commento