Neppure
la pietà per i morti. Come se morire in mare fosse un privilegio.
Resta
difficile capire come si possa essere così malvagi e disumani. Così sciacalli o
avvoltoi, così completamente privi di briciole di sensibilità, così schifosamente
brutti dentro.
In
questi giorni una tale Francesca Lorenzi, una avvenente risorsa di Giorgia
Meloni e dei suoi Fratelli d’Italia - già candidata alle ultime comunali di
Firenze, ma per fortuna trombata - ha pubblicato un indecente post su FB,
riferito ai morti al largo di Lampedusa nell’ultimo naufragio, che ha causato
13 morti oltre a 17 dispersi, che definirlo orrendo è dire poco.
“Sicuramente mi
attaccherete in tanti ma lo sapete come sono fatta, ciò che penso dico. Ho
visto al Tg le immagini di coloro che sono morti al largo di Lampedusa, poi ho
visto tutte le bare in fila e mi sono domandata, chi avesse pagato quelle bare
e quei funerali.
Venale? Cinica? No,
realista, dal momento che ci sono famiglie italiane che non possono permettersi
4 o 5mila euro, minimo, per accompagnare il proprio caro al cimitero…
E adesso attaccatemi
pure, ma chi ci è passato può capire di cosa parlo.”
E
ci mancherebbe, pure, che non ti attaccassero, donnetta perfida, gretta e
meschina!
Anche
se il suo sproloquio ha raccolto quasi duecento “mi piace”! Ma questo è
normale, vista l’abbondante percentuale di bastardi che ci ritroviamo intorno.
La
prima cosa che mi piacerebbe chiederle, sperando di non essere contaminato
dalla sua irritante insulsaggine, è semplicemente questa: ma tu sei certa che,
quando arriverà il tuo momento, ci sarà qualche amico o parente pronto a pagare
il tuo funerale e ad accompagnare la tua bara in luogo santo, magari con banda,
carrozza e cavalli? E a non lasciarti buttare ignuda nella fossa comune, come
tu vorresti accadesse a quei disperati affogati, non ancora divorati dagli
squali?
Al
di là delle questioni etiche che inevitabilmente emergono dopo un post del
genere, qualcuno spieghi a questa allucinata megera che, a differenza di quello
che pensa, sostenendo che tanti italiani in difficoltà e non possono
permettersi di pagare l’estremo cammino, i funerali di povertà sono gratuiti.
A
tal fine, il Comune stanzia una cifra fissa all’anno con la quale pagare il
funerale ai poveri. A differenza, per i funerali sociali, il Comune chiede di
praticare uno sconto del 50%, in quanto alcuni cittadini sono in evidente
difficoltà. Successivamente, la restante somma (a saldo) viene pagata dai
parenti del defunto, se in condizioni di farlo o, in alternativa, dal Comune
stesso.
Hai
capito squallida sciacalla fiorentina?
Vergognati,
se ce la fai. (Alfredo Laurano)
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