mercoledì 9 ottobre 2019

ERA IL 9 OTTOBRE 1963 /cod. 1879


Vajont è il nome del torrente che scorre nella valle di Erto e Casso per confluire nel Piave, davanti a Longarone e a Castellavazzo, in provincia di Belluno.
La storia di queste comunità venne sconvolta dalla costruzione della diga del Vajont, che determinò la frana del monte Toc nel lago artificiale. 
La sera del 9 ottobre 1963 si elevò un immane ondata, che seminò ovunque morte e desolazione: una frana si staccò dal Monte Toc, precipitando nell’invaso della diga. Longarone, Erto, Casso e altri centri abitati vicini vennero inondati e letteralmente spazzati via, sommersi dal fango. La furia dell'acqua causò quasi 2.000 vittime. 

Visto che le frane erano cominciate più di un anno prima e da mesi si sentivano scricchiolii, botti e crolli minori, il disastro del Vajont non fu una calamità imprevedibile, ma una strage annunciata. Non fu una disgrazia, perché tutto accadde non per una sfiga pazzesca, capitata senza che nessuno avesse potuto farci niente, un brutto scherzo del destino o, peggio, una punizione divina. 
Assai prima della tragedia molti, moltissimi, sapevano come la storia sarebbe andata a finire. 
Fu quindi una strage, la strage del Vajont, anche se resta il rammarico di non aver potuto, per una serie di motivi, punire adeguatamente i molti colpevoli che se la sono cavata. 
Carte bollate, tribunali, decisioni strane e oscuri e perfidi personaggi, tanto per cambiare, hanno imbrogliato i superstiti, rintronati e certamente poco lucidi per il dolore che stringeva i loro cuori.
9 ottobre 2019 (Alfredo Laurano)






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