lunedì 7 ottobre 2019

OTTO E MEZZO CON LA MATTA /1873


Dopo aver stuzzicato e provocato Salvini, facendogli fare un figurone e l’ennesimo pieno di consensi trasversali, Dietlinde Gruber, nota come Lilli, quella che, quando fa domande ai suoi ospiti, intona un armonico jodel tirolese, ne ha combinata un’altra: ha fatto incazzare anche la sorella d’Italia Giorgia Meloni, accusandola di dire sciocchezze. Pronta la replica indignata della jena ferita: “non si permetta, lei deve rispondere nel merito, argomentando, come faccio io”.
Lady lifting, dalla faccia stiracchiata, patinata e botulinica (guai a vederla senza trucco e restauro: è da paura), è sempre più patetica, antipatica e faziosa. 
Non si rende proprio conto di quanto favorisca i suoi avversari politici con le sue insinuazioni, le sue battutine circostanziate e le sue domande al rallenty, che, tra incisi, premesse, digressioni e parentesi varie, durano almeno un quarto d’ora. Quasi come quelle senza tempo di Enrico Mentana, che già nei titoli dei suoi TG, dei suoi speciali e maratone diurne e notturne, racconta l’intero servizio di redazione, in pratica, un epico romanzo. 

L’alto atesina de “La Sette” pretende e crede di essere spiritosa e ironica: al contrario, le sue domande “comizietto” sono un boomerang e un assist all’ospite di turno che, spesso, per educazione, non l’insulta o le risponde a tono.
Un atteggiamento che danneggia la parte politica per cui da sempre tifa e che la rende debole e vulnerabile, come una ingenua principiante.
6 ottobre 2019 (Alfredo Laurano)





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