venerdì 25 ottobre 2019

NON ERA MAFIA, SOLO UN PO’ DI CORRUZIONE /1891


La mafia non esiste, almeno a Roma, non esiste.
I giudici della Cassazione dicono che 'Mafia Capitale' non era un'associazione a delinquere di stampo mafioso, ma criminalità organizzata comune.
L'indagine del procuratore Pignatone che aveva travolto la capitale d'Italia, ribaltando gli assetti politici non solo locali, aveva ipotizzato l'esistenza di un Mondo di mezzo, che voleva prendersi Roma con la forza e con le tangenti. Ovvero, l’intreccio mafioso tra politica e imprenditoria “del sopra e l’illegalità del sotto”. In realtà, per la Cassazione non esisteva: fu più banalmente il matrimonio di interesse tra due famiglie criminali e i loro capi: i neri di Massimo Carminati e la Cooperativa sociale 29 Giugno.
Anche seÈ la teoria del mondo di mezzo compà. Ci stanno, come si dice, i vivi sopra e i morti sotto e noi stiamo nel mezzo. E allora vuol dire che ci sta un mondo, un mondo in mezzo in cui tutti si incontrano… come è possibile… che ne so… che un domani io posso stare a cena con Berlusconi”, teorizzava all’epoca Massimo Carminati.

Carminati, Buzzi e i loro collaboratori si muovevano "con un nuovo sistema anche con metodi criminali solitamente non violenti nei rapporti con la pubblica amministrazione, perché in quel contesto bastava corrompere. Usavano la violenza solo quando era necessario e grazie alla corruzione gestivano il potere politico con fini criminali".
L’accusa di 416 bis è quindi crollata alle 20 di ieri sera, nell'aula magna del Palazzaccio, dopo undici ore di camera di consiglio.
Non un clan mafioso, ma due associazioni a delinquere semplici, come tali sanzionabili con pene più basse, che un nuovo processo d’appello bis dovrà ricalcolare.
23 ottobre 2019 (Alfredo Laurano)

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