lunedì 23 luglio 2018

MAGLIA BLU NON TORNERA’ PIU’

Dopo 14 anni vissuti al massimo, tra aerei, conferenze, riunioni e decisioni pesantissime, il potere forse aveva iniziato a logorare l'abruzzese di ferro. 
"Chi comanda è solo", amava ripetere, ammettendo che il prezzo pagato per tanto potere, prestigio e ricchezza è stato altissimo anche in termini di vita privata. Una vita spesa al servizio della Fiat, che dal prossimo gennaio 2019 l'avrebbe portato a concentrarsi solo sulla sua amata Ferrari. 

Le speranze sono ormai svanite. Sergio Marchionne, l'ex ad di Fca, sarebbe in condizioni disperate, in coma profondo. 
Quando è entrato in ospedale per l'operazione, lo scorso 28 giugno, era speranzoso. Pensava di stare via solo per qualche giorno ma così', purtroppo, non è stato. Il gruppo parla di complicazioni inattese dopo un intervento alle spalle, ma in realtà sembra trattarsi qualcosa di ben più grave. Un male che si sarebbe diffuso dalla prostata o dai polmoni in modo devastante, in una serie di complicazioni inattese, ma inarrestabili. 
Ci sarebbe stato un primo tentativo infruttuoso di attenuare la sedazione senza che il paziente riuscisse però a respirare da solo, quindi l’aggravamento ancora più deciso, ormai senza ritorno. Il paziente non sarebbe più in grado di reagire. 
John Elkann, volato a Zurigo negli scorsi giorni, ha dovuto prendere atto con triste sorpresa che la situazione appare senza soluzione. "Mi sono reso conto che Sergio non sarebbe più tornato", avrebbe detto. 
Per questo, è stato già nominato Mike Manley, quale nuovo amministratore delegato di Fca. Manley, 54 anni, oggi guida i marchi Jeep e Ram. 

Non è ora il momento e non spetta a me giudicare l’uomo in blu, il manager ostinato e caparbio, capace di scelte imprenditoriali impopolari, di sfruttare il lavoro e precarizzare la vita di tanti operai, di delocalizzare aziende italiane e di pagare le tasse all’estero. 
Ma, come sempre accade, nemmeno di fronte alla malattia c’è rispetto per le persone, anche quando sono in gravissime condizioni di salute. 
Dopo che ieri si è diffusa la notizia della malattia di Marchionne, sul web e sui social si sono scatenati migliaia di commenti ironici e violenti, molti dei quali arricchiti da pesanti insulti. Odio sociale, contrapposte idee politiche o critiche per determinate decisioni aziendali portano molte persone, prive di ogni spiraglio di umanità, a vomitare rabbia e disprezzo contro chiunque, grazie a un sistema mediatico che moltiplica, diffonde e dà spazio agli impulsi peggiori della nostra società e dell’animo umano. 
22 luglio 2018 (Alfredo Laurano)

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