martedì 24 luglio 2018

E LE STELLE STANNO A GUARDARE


“Tra qualche lustro faremo a meno pure del Parlamento"
Il fondatore dei Rousseau definisce "inevitabile", in futuro, il superamento della democrazia rappresentativa.
Davide Casaleggio, figlio dello scomparso fondatore dei Cinque Stelle spiega a “La Verità” la sua idea sul cambiamento che travolgerà “il mondo dei burocrati e i baroni dell'intellighenzia: la democrazia partecipativa è già una realtà grazie a Rousseau, che per il momento è stato adottato dal Movimento Cinque Stelle, ma potrebbe essere utilizzato in molti altri ambiti. I modelli novecenteschi stanno morendo, dobbiamo immaginare nuove strade e senza dubbio la Rete è uno strumento di partecipazione straordinario.”

E già, come se norme, scelte e decisioni su problemi di assoluta priorità e importanza, come il lavoro, le pensioni, il fisco, le migrazioni storiche, possano esser prese da una ridicola piattaforma digitale, sulla quale si esprimono, votano e decidono una quarantina di migliaia di soggetti, con un click, un like, un “mi piace o non mi piace”. Sostituendo, magari, voti, leggi, fiducia ed emendamenti con algoritmi da social network, che ridurrebbero la democrazia a una sorta di televoto per pochi e selezionati intimi, che conoscono i meandri della Rete. 
Come si fa nelle “isole”, nelle “case dei dementi fratelli”, a “miss Italia” e nei tanti altri reality, che tanto appassionano gli ignavi ed i dormienti: “chi vuoi eliminare, chi vuoi far vincere, chi vuoi eleggere o premiare?”
E gli altri sessanta milioni di italiani? 
Starebbero a guardare come, una volta, facevano le altre stelle, quelle di Cronin.

Vorrei, però, rassicurare l’attento amico Giovanni Carbone.
Pur senza evocare scenari tristi ed eversivi, magari tinti di forme nuove di fascismo, l’uscita un po’ grottesca e alquanto surreale del novello costituzionalista, che studia da apprendista statista, sognando forse lo spessore politico di un Togliatti o di un De Gasperi, sembra l’ultima “minchiata galattica”, dovuta al caldo, di un fancazzista e fregnacciaro, sopraffatto dal delirio da solleone. (Alfredo Laurano)

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