Non
sapevo di questa orribile strage di cani avvelenati (una quarantina), consumata
a Sciacca, in questi giorni, da ignoti assassini delinquenti. Un
atto gravissimo di crudeltà gratuita, in disprezzo del mondo animale.
Ma
sono gravi e inaccettabili anche le accuse al popolo di Sciacca di inciviltà e
ignoranza e, soprattutto gli atti intimidatori, le tante minacce e gli insulti
contro la sindaca, ritenuta da molti “talebani”, presunti animalisti, responsabile
morale della carneficina, per non aver saputo garantire il benessere dei
randagi presenti sul territorio comunale e tutelare la loro salute ed
incolumità. “Brutta schifosa maledetta…
crepaaa…pezzo di fetente tu e tutta la famiglia… la pena di morte a te, brutta
stronza di merda… sono solo alcune espressioni di quei barbari
integralisti.
Sui
social e sulla stampa, come sempre, cresce e si diffonde l’istigazione all’odio,
a prescindere, nei confronti di chi ha cariche amministrative e colpe tutte da
dimostrare. “Un delinquente spregevole ha
ucciso tanti cani randagi - scrive la stessa sindaca - e orde di sedicenti amanti degli animali fanno a gara nel lanciare
gli strali più avvelenati. E si professano civili, sensibili e, quindi,
indignati si prodigano ad avvelenare una regione, una città, una comunità, una
persona che non conoscono affatto. In queste ore mi è arrivato di tutto, anche
l’augurio di morire insieme ai miei figli...Chi ama gli animali non può non
rispettare gli uomini”.
Intanto
si stanno raccogliendo le firme per far annullare la tappa del Giro d’Italia lì
prevista, il 9 maggio prossimo, per indegnità civile e sportiva espressa dalla
disgustosa mattanza, ma anche, a mio avviso, ingiustificata punizione di una
incolpevole, intera comunità,
di un ambiente e di persone. Qualche imbecille scrive: “non andate in vacanza
in Sicilia”
Ferma
la condanna per la vile azione, il dramma del randagismo in alcune aree della Sicilia,
stando alle testimonianze di chi lo vive in prima persona, sarebbe arrivato a
livelli di allarmismo inimmaginabili. Non si può uscire di casa a piedi,
nemmeno per fare quattro passi, perchè i branchi sono affamati e quindi
pericolosissimi!
Nemmeno
in automobile, pare, si stia tranquilli: i randagi cercano di assalirti,
urtando la vettura, con il rischio di sbandare per evitare di investirli, tanto
sono aggressivi!
Purtroppo
le autorità locali fanno poco e alcuni esasperati arrivano a commettere atti di
ferocia come questo, ingiustificabili, folli e macabri.
Non
è uccidendoli che si risolve il problema dei cani randagi.
Dopo tanta spietatezza, la
questione dovrà essere affrontata con più attenzione, cercando una soluzione
che tenga conto della vita di questi poveri animali e della sicurezza dei
cittadini. Prevenzione, canili, campagne di sterilizzazione e di
sensibilizzazione, come accade in altri comuni italiani che intendono
percorrere la strada della civiltà.
19 febbraio 2018 (Alfredo
Laurano)
Nessun commento:
Posta un commento