mercoledì 21 febbraio 2018

SCIACCA: MORTE DA CANI


Non sapevo di questa orribile strage di cani avvelenati (una quarantina), consumata a Sciacca, in questi giorni, da ignoti assassini delinquenti. Un atto gravissimo di crudeltà gratuita, in disprezzo del mondo animale.
Ma sono gravi e inaccettabili anche le accuse al popolo di Sciacca di inciviltà e ignoranza e, soprattutto gli atti intimidatori, le tante minacce e gli insulti contro la sindaca, ritenuta da molti “talebani”, presunti animalisti, responsabile morale della carneficina, per non aver saputo garantire il benessere dei randagi presenti sul territorio comunale e tutelare la loro salute ed incolumità. “Brutta schifosa maledetta… crepaaa…pezzo di fetente tu e tutta la famiglia… la pena di morte a te, brutta stronza di merda… sono solo alcune espressioni di quei barbari integralisti.
Sui social e sulla stampa, come sempre, cresce e si diffonde l’istigazione all’odio, a prescindere, nei confronti di chi ha cariche amministrative e colpe tutte da dimostrare. “Un delinquente spregevole ha ucciso tanti cani randagi - scrive la stessa sindaca - e orde di sedicenti amanti degli animali fanno a gara nel lanciare gli strali più avvelenati. E si professano civili, sensibili e, quindi, indignati si prodigano ad avvelenare una regione, una città, una comunità, una persona che non conoscono affatto. In queste ore mi è arrivato di tutto, anche l’augurio di morire insieme ai miei figli...Chi ama gli animali non può non rispettare gli uomini”.
Intanto si stanno raccogliendo le firme per far annullare la tappa del Giro d’Italia lì prevista, il 9 maggio prossimo, per indegnità civile e sportiva espressa dalla disgustosa mattanza, ma anche, a mio avviso, ingiustificata punizione di una incolpevole, intera comunità, di un ambiente e di persone. Qualche imbecille scrive: “non andate in vacanza in Sicilia”

Ferma la condanna per la vile azione, il dramma del randagismo in alcune aree della Sicilia, stando alle testimonianze di chi lo vive in prima persona, sarebbe arrivato a livelli di allarmismo inimmaginabili. Non si può uscire di casa a piedi, nemmeno per fare quattro passi, perchè i branchi sono affamati e quindi pericolosissimi!
Nemmeno in automobile, pare, si stia tranquilli: i randagi cercano di assalirti, urtando la vettura, con il rischio di sbandare per evitare di investirli, tanto sono aggressivi!
Purtroppo le autorità locali fanno poco e alcuni esasperati arrivano a commettere atti di ferocia come questo, ingiustificabili, folli e macabri.
Non è uccidendoli che si risolve il problema dei cani randagi.
Dopo tanta spietatezza, la questione dovrà essere affrontata con più attenzione, cercando una soluzione che tenga conto della vita di questi poveri animali e della sicurezza dei cittadini. Prevenzione, canili, campagne di sterilizzazione e di sensibilizzazione, come accade in altri comuni italiani che intendono percorrere la strada della civiltà.
19 febbraio 2018 (Alfredo Laurano)

Nessun commento:

Posta un commento