Da Pianto Antico, l’albero a cui
tendevi la pargoletta mano, a quello della vita di Expo2015, passando per la
quercia e per l’ulivo. Dal verde melograno, da' bei vermigli fior, a questo
Albero azzurro delle libertà o dei desideri.
Che, poi, è come quello della Cuccagna,
dove tanto si cucca e ognuno ci magna e ci guadagna: prosciutti, salami,
pensioni, reddito, niente tasse, cchiù pilu pe’ tutti e zucchero filato.
È un gioco popolare ambito che
sopravvive nelle sagre di paese.
Ad Arcore, questi arbusti della
felicità nascono spontanei nelle strade e nelle ville, come nello stesso paese
di Cuccagna, luogo ideale e favoloso, ricordato nei testi di ogni epoca, fin
dal Medioevo.
Lì, il benessere, l'abbondanza, la
gnocca e il piacere sono alla portata di tutti: c’è
ogni ben di Dio ed è ricco di
cose buone e di facile godimento, secondo un rito popolare che si rinnova nel
burlesco.
"Il
nostro programma - dice Berlusconi-Laqualunque, ormai venerato come santo - l'ho rappresentato graficamente, in modo semplice e chiaro,
nell'Albero della Libertà.
E'
un bell'albero, che ho disegnato in una notte insonne.
Affonda
le solide radici nei nostri valori cristiani e liberali, ogni ramo, una voce
del programma di Forza Italia per la prossima legislatura. Lo regalo a tutti
gli italiani, arriverà nelle case di tutti.”
E
noi lo pianteremo e ci faremo l’altalena o, se si secca per vergogna, legna per
il camino. (Alfredo Laurano)
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