giovedì 15 febbraio 2018

MA MI FACCIA IL PIACERE!


E’ mai possibile, come ci dicono o ci vogliono far credere, che i sondaggi per lui siano tutti positivi e sempre in crescita? Che ogni giorno guadagni uno zerovirgolapercento?
Che un altro bel pacco di italiani, illusi e mai delusi, sostenuti da incrollabile fiducia, o per devozione e masochismo, siano ancora disposti a credere alle sue barzellette, alle sue promesse? Alla Flat tax al 15%, fissa per tutti, alla cancellazione del bollo auto, dell’Irap e Imu agricola, dell’Iva su trasporti e cibo animale e veterinario gratis ogni 15 giorni. Alle pensioni minime, tutte a mille euro, per tredici mensilità, da estendere anche alle casalinghe e all’abolizione di Equitalia.
Che siano tutti pronti a rivotarlo?
Ma l’avete visto il povero, patetico Silvio Berlusconi nel suo intervento fiume alla Confcommercio? Che si confonde, che dimentica, che inciampa in gaffe e strafalcioni, che rivendica di aver alzato le pensioni minime a mille lire, che sostiene che l'evasione fiscale in Italia ammonti a soli 800 mila euro (il doppio del Pil emerso che è di 1600 euro), che propone l'abolizione dell'Irpeg, che non c’è più dal 2004 (ora c’è l’Ires)?
Fa veramente pena il vecchio contafrottole e un misto di compassione e tenerezza. E gli consentono di umiliarsi.
Perchè nessuno interviene, nessuno lo ferma, gli dice qualcosa: un medico, una badante, la sua compagna? Ma la Pascale lo manda solo?

Sembra una statua di cera fuggita dal museo, un umanoide mummificato, con gli occhietti strizzati dalla chirurgia, che arranca coi foglietti in mano, un robot in doppiopetto, con le sembianze somatiche di un cinese, che parla a vanvera e sproloquia. Con fatica.
Gli ultimi suoi comizi, dice Michele Serra nella sua Amaca, rimandano più a Totò e Cleopatra che al Caimano. Nel Berlusconi odierno il tragico è come estinto, prevale una svampita approssimazione di cifre a caso, promesse assurde, vecchie battute da tabarin, vecchi fantasmi (comunisti e giudici), evocati ormai, quasi con cordialità.
Ora circola in versione amabile e senile e non vede l’ora di tornare a casa per togliersi quel cerone, spesso come un parquet.

E ieri sera, tanto per non smentirsi e con la consueta complicità della nota volpe Vespa - per opportunismo, e per l’occasione, più iena o più sciacallo - ha rifirmato un altro finto patto con gli italiani, sulla solita scrivania, sempre pronta all’uso e alla propaganda, nel bianco salottino istituzionale degli imbrogli e delle falsità.
15 febbraio 2018 (Alfredo Laurano)

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