mercoledì 6 dicembre 2017

TRE VELE PER SALPARE

Tre vele colorate per riprovare a navigare nel procelloso mar della Sinistra, in un Italia che spesso e troppo facilmente guarda a Destra.
Lunga fila di 1500 delegati all'assemblea unitaria della Sinistra italiana che vede incontrarsi, all'Atlantico Live di Roma, Mdp, Sinistra Italiana e Possibile per quella che sarà poi una lista unitaria alle prossime elezioni.
"Qui ci sono persone che credono nelle proprie idee - ha cominciato il presidente del Senato Grasso, dal palco dell'Atlantico - che vogliono un'alternativa all'indifferenza e alla rabbia inconcludente dei movimenti di protesta, alle favole bellissime che abbiamo sentito raccontare per decenni. Tocca a noi offrire una nuova casa a chi non si sente rappresentato. Una nuova proposta per il paese. Io ci sono, ha continuato, perché fare politica è un onore, non una vergogna. C'è in gioco il futuro dell'Italia e questa è la nostra sfida: battersi perché tutti, nessuno escluso siano liberi e uguali”.
“Liberi e uguali", come il nome del nuovo soggetto che comprende Speranza, Civati e Fratoianni, tra i diversi delegati seduti nelle prime file. Poi, da D'Alema a Fava e a Nichi Vendola. Da Bersani a Mussi, D'Attorre, Fassina e Loredana De Petris e tanti altri.

Voto utile, elettoralmente irrilevanti, comanderà D’Alema? - come insinua, con usuale e congenita malizia, un preoccupato Renzi?
Forse, nessuno lo sa, fra dubbi e certezze, ma è un progetto sicuramente più grande di come finora è stato raccontato, che deve e potrà crescere.
Non solo per mettere insieme la Sinistra - nessuno è ancora riuscito a farlo - ma anche per provare a cambiare l'Italia, la sua politica senza più identità, i suoi inciuci e i suoi rapporti di potere, con umiltà e proposte serie, senza annunci parolai, promesse da bugiardo marinaio e toni perentori pregni di arroganza.

E’ obbligatorio crederci - al massimo si perde qualcosa che comunque non c’è e che, da tempo, abbiamo perso - oltre la legittima voglia di riuscire, senza farsi scoraggiare da chi parla di rischi di sistema, di favori ai populismi e agli avversari, di frazionismo deleterio, di voto inutile e sprecato.
L'unico voto utile è quello di chi costruisce speranze e porta in Parlamento i bisogni e le richieste della metà d'Italia che non vota più. Che ha rinunciato ad un suo diritto sacrosanto per noia, disgusto e troppa delusione.
E’ ora di levare l'ancora e di sciogliere gli ormeggi.
E’ ora di salpare e ritrovare il largo.
Di sfidare il vento dell’ipocrisia e della calma piatta della rassegnazione.
4 dicembre 2017 (Alfredo Laurano)


Nessun commento:

Posta un commento