venerdì 8 dicembre 2017

MA TU VULIVE A PIZZA

“Ma tu vulive 'a pizza, 'a pizza, cu 'a pummarola 'ncoppa...'a pizza e niente cchiù!...”
Eravamo già in testa alla classifica dei siti Unesco, con 53 unità - nel mondo sono 1073, in 167 Paesi diversi - ma, ora, anche la pizza e l’arte dei pizzaioli napoletani hanno avuto il riconoscimento storico dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura che li certifica come “patrimonio dell’umanità”.
Un premio importante alla tradizione culinaria, tramandata di generazione in generazione e in tutto il mondo, un’arte che è soprattutto arte di strada, la pizza è il vero street food. “Per questo abbiamo voluto festeggiare insieme al popolo”, hanno detto i protagonisti pizzaioli, durante la grande festa in via dei Tribunali, con pizza margherita e fritta per tutti.
Superando i pregiudizi di quanti vedevano in questa antico mestiere solo un fenomeno commerciale, l’Unesco ha di fatto legittimato una delle più alte espressioni identitarie della cultura partenopea, quale segno della creatività e del gusto in tutto il mondo.
Un’altra grande vittoria per Napoli e per l'Italia, sempre in prima fila per quanto riguarda cultura, moda, clima, gastronomia e patrimonio storico e architettonico, molto più indietro quando si parla di corruzione, discriminazioni, tasse e burocrazia.
Bellezza, cucina e turismo sono le nostre migliori credenziali, le referenze che ci danno lustro e identità, insieme alla fumante pizza che aggiunge quel pizzico di piacere universale che non guasta. (Alfredo Laurano)



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