lunedì 18 dicembre 2017

LA VITA E’ TUTTA UN QUIZ

“Indietro tutta 30 e l'ode”, due speciali in prima serata, in onda il 13 e il 20 dicembre su Raidue, condotti da Andrea Delogu in cui, come in un ideale lezione universitaria, Renzo Arbore e Nino Frassica rievocano lo show del 1987, entrato nella storia della TV.  Trent’anni fa, “Indietro tutta” smontava con l’umorismo e una semplice ironia - in altre parole, con il cazzeggio” - stereotipi e falsi miti della tv commerciale, “usa e getta”, parodiando i numerosi programmi di intrattenimento, appunto con la presenza di ballerine un po’ discinte, i giochi e i quiz ridicolmente facili, che distribuivano milioni, il basso livello culturale di certi frivoli salotti televisivi. Una satira feroce, esilarante, e al tempo stessa incredibilmente leggera, della tv spazzatura che avrebbe dilagato nei tempi.
Formula di base era quella di un gioco a premi in cui si sfidavano concorrenti del Nord e del Sud Italia. Ma gli elementi comici della trasmissione, animata da Frassica (il bravo presentatore), Marenco (Riccardino) e Paolantoni (Cupido), con Arbore in versione ammiraglio-nocchiero, con megafono e galloni, la rendevano imprevedibile e frutto costante di improvvisazione.
Voleva essere un eserciziodi stile paradossale con le Veline, il trionfo del kitsch, il putto dondolante, il notaio, lo sponsor invasivo, il pubblico cantante e altri orrori di cui all’epoca si rideva con incosciente serenità.
Dopo il successo di “Quelli della notte”, divenne un appuntamento fisso delle serate televisive, creando tormentoni incredibili come la sigla d’apertura, “Sì la vita è tutt’un quiz“, la pubblicità inventata del Cacao Meravigliao (oggetto di culto, che tutti cercavano nei negozi), le ragazze Coccodè (geniale presa in giro della mercificazione imperante del corpo femminile). Senza dimenticare le incursioni audio delle “volante uno a volante due”, con il mitico agente Frangipane, o il “chiama lei…chiamo io” del prof. Pisapia.  Nel cast, anche il futuro Mago Forest, l’indimenticabile Massimo Troisi e la bellissima valletta Maria Grazia Cucinotta.

Ma il trionfale consenso di pubblico e di critica del genio arboriano in “Indietro tutta”, che incise non poco anche sul linguaggio e sul costume nazional-popolare, va ricondotto a molto tempo prima, a prima di “Quelli della Notte”, a prima de “L’altra domenica”.
Affonda le radici nell’esperienza radiofonica, quando arrivò il più clamoroso successo con “Alto gradimento” (1970-1976, 1979-1980), condotto insieme a Gianni Boncompagni, una spassosa, sgangherata galleria di personaggi, interpretati per lo più da Mario Marenco e dai fratelli Bracardi.
Una trasmissione geniale e irriverente, esplosiva e demenziale, che realizzò indici di ascolto impensabili, creando tormentoni comici che per anni rimasero nella mente e persino nei modi di dire della gente comune.
Il ritmo serrato, le sovrapposizioni di voci e le continue irruzioni di personaggi strampalati e surreali, la spiritosa presentazione dei brani musicali, crearono un nuovo stile radiofonico, contrapposto a quello dell'epoca, una nuova forma di intrattenimento che fece scuola, fu imitato e che anticipò quello che, pochi anni più tardi, si sarebbe diffuso con l'avvento delle radio private.
Chi non ricorda "Perché non sei venutta? Ping!", il federale Catenacci, ex-gerarca fascista che raccontava assurdi episodi della vita di Mussolini: "Quando c'era lui, caro lei!", il professor Aristogitone: "Quarand'anni di insegnamendo, quarand'anni di duro lavoro fra queste quattro mura scolastiche".
O i Figli di Manuel, un’evidente satira sul mondo hippy: "...e si sentì forte rumore di tuono..." O Achille che urlava a squarciagola il nome di "Patroclo!", o il colonnello Buttiglione, la baritonale Sgarrambona, la signorina De Magistris dei Grandi Magazzini, la signorina del Radiotaxi, lo Scarpantibus - uccello preistorico, catturato in Nicaragua, che calzava scarponi anfibi militari, il venditore di generi di ristoro in spiaggia: "Patata calda, grasso di maiale caldo, saponata bollita e lumache calde, sanguinacci caldi, aranciata calda, canottiere calde...." o il pastore abruzzese, che cercava invano le sue pecore e continuava a ripetere: "Li pècuri! Li pècuri".

Sempre con lo stesso clima, fra il divertito, l’innovazione e la sapiente improvvisazione, arrivò poi in TV “L’altra domenica”, 1976-1979, con Arbore circondato da una banda di artisti e personaggi che davano vita ad un pomeriggio televisivo senza precedenti.
Da Roberto Benigni, improbabile critico cinematografico, al cugino americano Andy Luotto “buono, no bbuono”, dalle Sorelle Bandiera ai disegni animati di Maurizio Nichetti, a Mario Marenco, a Fabrizio Zampa, a Isabella Rossellini, a Silvia Annichiarico.
Fu il primo contenitore della TV italiana, inizialmente legato a doppio filo al pomeriggio calcistico, a sperimentare l’interattività coi telespettatori, attraverso giochi telefonici (Indovina indovinello, dove sta la caramello, il gioco del due, l’oggetto misterioso etc.) condotti dallo stesso Arbore. 

Ma è nel 1985 che giunge il grande successo di Raidue, con “Quelli della notte”, un appuntamento cult, con una serie di personaggi comici e intellettuali che si riunivano nella notte surreale e un po' cialtrona. La trasmissione, una chiara satira nei confronti dei dilaganti salotti televisivi, lancia sul firmamento nazionale il comico Nino Frassica nelle vesti di Frate Antonino da Scasazza che, con i suoi sproloqui e storpiature, fece divertire mezza Italia.
Molti altri furono comunque i nuovi volti lanciati dalla trasmissione, come Riccardo Pazzaglia il filosofo partenopeo del "brodo primordiale"; Massimo Catalano, noto jazzista e viveur, che formulava aforismi a base di assolute ovvietà, del tipo: “Meglio essere ricchi e in salute che poveri e malati” (Catalanata divenne sinonimo di lapalissiano); l’improbabile comunista con borsello, Maurizio Ferrini, rappresentante romagnolo di pedalò; Roberto D'Agostino, il lookologo autore dell'espressione “edonismo reaganiano” che dissertava sui nuovi trend sociali e citava come un tormentone “L'insostenibile leggerezza dell'essere” di Milan Kundera; Simona Marchini romantica sognatrice, Marisa Laurito cugina in attesa perenne del fidanzato, e ancora Mario Marenco, Andy Luotto oltre allo stesso Arbore, grande trascinatore, con la sua New Pathetic Elastic Orchestra.
Lo show segnò un'epoca e le battute e gli slogan entrarono nel gergo quotidiano.
Si ricreò il clima radiofonico di Alto gradimento, prendendo di mira principalmente la moda, fine anni settanta e primi anni ottanta, del salotto televisivo, vacuo raccoglitore di chiacchiere e nonsense senza costrutto, di opinionisti ante litteram che cazzeggiano a ruota libera su qualunque argomento. Senza un copione predeterminato, si procedeva a braccio, improvvisando e cercando di creare un dibattito che fosse il più sconclusionato possibile.
Gusto, garbo, toni pacati, idee innovative, originalità e clima goliardico e festaiolo, crearono una ennesima forma di intrattenimento intelligente, che rimescolava quegli stessi ingredienti per ridere anche di se stessi.
Così, dopo Alto Gradimento, l’Altra Domenica e Quelli della notte, nel 1987 dilagò Indietro tutta, oggi celebrata.
Arbore, “l’istrione a cui la scena dà la giusta dimensione”, la sua musica, la sua ironia e la sua banda hanno lasciato un segno profondo nella storia della televisione di qualità.

16 dicembre 2017 (Alfredo Laurano)

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