giovedì 7 dicembre 2017

DISSOLVETELI

Un’altra spedizione squadrista, stavolta sotto la sede di Repubblica, con tanto di fumogeni, maschere, bandiere e immediata rivendicazione di Forza Nuova sulle pagine di Facebook.
Si diffondono e si moltiplicano episodi di fascismo e intolleranza nel Paese, dall'irruzione di skinhead nella sede di una ong pro-migranti a Como, all'esposizione di una bandiera del secondo Reich in una caserma dei carabinieri a Firenze, all’oltraggio alla memoria di Anna Frank. Il mese scorso, Repubblica riportava una denuncia secondo la quale, in una sede romana di Forza Nuova, i nuovi iscritti venivano spinti a raid contro gli immigrati.

La rivendicazione è del tutto esplicita: “Questo pomeriggio una squadra di militanti di Forza Nuova ha "assaltato" la redazione romana di La Repubblica in via Cristoforo Colombo. Un portavoce del movimento ha letto la nostra "dichiarazione di guerra" contro il Gruppo L'Espresso.
Una pezza con scritto "Boicotta L'Espresso e La Repubblica", torce accese per "illuminare" la verità contro le menzogne dei pennivendoli di regime e maschere sul volto. Ci siamo presentati così perché oggi rappresentiamo ogni italiano tradito da chi con la penna favorisce Ius soli, invasione e sostituzione etnica. Il Gruppo De Benedetti, agli ordini di Soros, Renzi e Boldrini, è la voce di chi sta attuando il genocidio del popolo italiano.
Roma e l'Italia si difendono con l'azione, spalla a spalla, se necessario a calci e pugni. Le chiacchiere dei politicanti o le false opposizioni (vedi destre al soldo di Berlusconi) sono nemiche del popolo quanto, se non di più, la banda Renzi.
Oggi è stato solo il "primo attacco" contro chi diffonde il verbo immigrazionista, serve gli interessi di Ong, coop e mafie varie. Da oggi inizia il boicottaggio sistematico e militante contro chi diffonde la sostituzione etnica e l'invasione. Oggi è iniziata la difesa dei patrioti contro il veleno di questi terroristi mascherati da giornalisti.
Questi infami sappiano che non gli daremo tregua, li contesteremo ovunque”.

A queste deliranti parole hanno fatto seguito le solite, immediate critiche e dichiarazioni di politici indignati, ministri, segretari di partito, presidenti delle Camere, di Regione. Tutti hanno espresso frasi di circostanza e di condanna, di solidarietà al giornale e di rispetto della libertà di stampa.
Ma, visto che questi episodi si stanno verificando così di frequente, rivelando chiari sintomi di intolleranza, non solo razziale, che ci riportano tristemente indietro, ai momenti bui della storia del nostro Paese, cosa aspettiamo a intervenire, a perseguire per apologia e ricostituzione del partito fascista queste teste più o meno rasate, più o meno vuote, che Salvini ha definito "solo ragazzi"?
Oltre ai proclami, aspettiamo i nuovi manganelli, l’olio di ricino e altre minacce contro chi indaga sulle loro gesta? Altri attentati, sparatorie e fiamme come a Ostia?

E’ il momento di una risposta decisa dello Stato, un’azione che diventa sempre più urgente e necessaria, per far valere e prevalere i valori della democrazia e della Resistenza.
E’ l’ora di sciogliere queste frange degradate di neofascisti, prima che crescano e facciano peggiori danni. Di impedire loro ogni azione di intimidazione, di minaccia e di violenza. Basta giustificazioni e ambiguità, basta parole e commemorazioni.
6 dicembre 2017 (Alfredo Laurano)


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