venerdì 6 ottobre 2017

STORIE DI LUSSO E DINTORNI

Rosicando nelle vie della miseria di chi s’industria per arrivare a fine mese o per poter mangiare qualcosa, almeno una volta al giorno, magari alla Caritas, su La 7, l’altra sera, si è raccontata, con un pizzico di ironia e tanta disinvoltura, una non comune e altamente educativa pagina sul lusso.
Anche nella campagna toscana è tempo di vendemmia e scopriamo che chi può nel vino ci si immerge. Come faceva Cleopatra, alternandolo al latte d’asina.
In una elegante vasca, vengono versate almeno una decina di pregiate bottiglie, forse di Brunello, al prezzo non inferiore euro ai 25-30 euro l’una. La fortunata bagnante, ricca o mantenuta, si lascia avvolgere da quel nettare e dai suoi polifenoli ed antociani. La pelle si rinnova e rimanda l’incontro con il chirurgo estetico e col botox.
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Natura non solo sul corpo, ma anche nel piatto.
A Milano, quelli che contano mangiano Vegano: semi, crisantemi, petali di rosa e un po’ di fumo all’interno della composizione gastronomica, per stupire, conducono alla “porta del paradiso” (nome aulico del piatto stellato), da 25 euro.  Un grande chef ne spiega il banalissimo procedimento.
Vi sono anche, come sfizio, i piccoli bignè vegani da 15 euro l’uno. Qualche famiglia, con quella cifra, ci mangia in quattro.

Tornando ai segreti di bellezza, a pochi chilometri dalla capitale, c’è chi al vino preferisce gli olii essenziali.
In un famoso hotel per nababbi (Boscolo), dove la suite presidenziale costa dai 4 ai 12mila euro a notte, sono pronti a coccolare altre fanciulle baciate dalla sorte o da principi e sultani.
Qui le ostriche non le mangiano, ma ne spalmano la polpa sul viso, con una specie di siringa. Come si fa col silicone. Trattamento speciale a soli 600 euro e passano le rughe e la paura.

E per i nostri amici a quattro zampe?
Non potevamo certo dimenticarli: niente volgari ossi per il cane di lusso, ma un piatto gourmet con pasta di Gragnano in bianco, rifinita intorno a una squadrata tartare di chianina, composta, guarnita ed elegantemente presentata. Se no il ricco cane ci rimane male: ci tiene molto anche alla forma e all’apparenza!
Siamo al Falconiere di Cortona e questo raffinato assaggino - circa un boccone - costa quasi trenta euro.
Lo stesso prezzo di un intero sacco di crocchette, con cui un cane povero o normale ci va avanti un mese.
Pure i cani dovrebbero imparare a fare la lotta di classe.
  (Alfredo Laurano)


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