sabato 7 ottobre 2017

A SCUOLA O SUL RING?

Si, percorriamo, per una volta, qualche ameno luogo comune: gli insegnanti non sono più quelli di una volta. Ma nemmeno gli studenti sono più quelli di una volta.
Il luogo comune, ma nell’altro senso, quello fisico e reale, è l’istituto Alberghiero di Monserrato, nell’hinterland Cagliaritano.
Il fatto di cronaca, ma non solo, è quello che è avvenuto in un’aula.
Una docente si è permessa di riprendere uno studente 14enne, perché utilizzava lo Smartphone in classe e lui, disturbato nella sua privacy e infastidito da tanta invadenza “istituzionale”, anziché riporre il telefono, l’ha colpita, proditoriamente, con un cazzotto al viso.
La prof ha perso l’equilibrio, è caduta a terra ed è svenuta per alcuni secondi. In suo aiuto è arrivata un’altra insegnante che si trovava in un’aula vicina.
Poi sono arrivati pure i carabinieri, insieme a un’ambulanza.

“Fra di loro (gli studenti) ci sono alcuni elementi poco scolarizzati – ha evidenziato la preside – sembra che non abbiano valori, comunque sono pochissimi elementi che però stanno rovinando il gruppo. 
La situazione, per fortuna, non è generalizzata”.
E meno male che ieri, a proposito di valori, era la Giornata mondiale degli insegnanti.

Ma ne è proprio sicura, cara preside?
Episodi di questo genere, anche se non sempre di questa gravità, sono sempre più frequenti e non sempre finiscono sui giornali o fatti conoscere all’opinione pubblica. I casi di docenti derisi, offesi, oltraggiati anche sui social, se non picchiati, si ripetono ad oltranza.
Anche perché, oggi, molte famiglie hanno “un piglio più critico che collaborativo nei confronti degli insegnanti dei figli”. 
Cioè, tradotto in volgare, sono pronte a giustificare e tollerare qualsiasi comportamento ignobile dei propri figli, a difenderli a prescindere, e a condannare, senza prove e senza appello, i docenti stessi.

Tanto per restare in un altro antico luogo comune di una volta, quello familiare, quei ragazzi maleducati e privi di rispetto - non solo nella scuola, ma nell’intera collettività - per molto meno venivano presi a schiaffi e calci in culo dai genitori stessi. 
(Alfredo Laurano)

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