domenica 22 gennaio 2017

IO RIDO, TU DERIDI, ESSI IRRIDONO

Ci sono i volontari, i vigili del fuoco, i forestali, gli uomini del soccorso alpino, gli uomini della protezione civile, i carabinieri, la polizia, la guardia di finanza, croce rossa, i civili e tutti quelli che in queste ore si stanno sacrificando e massacrando di fatica per dare soccorso e per aiutare le vittime di catastrofi naturali nel centro Italia. 
Sono angeli della solidarietà, eroi senza nome, senza premi e ricompense, che si sacrificano per libera scelta, in nome di un semplice, ma autentico valore che si chiama umanità e fratellanza. Parole obsolete e quasi dimenticate, che abitano ormai solo sui vocabolari

Poi, c’è l’informazione, il resoconto dei fatti, la diffusione delle notizie e chi, a ciò preposto, quegli eventi tragici deve raccontare, con doverosa onestà intellettuale e professionale.
Ci sono quelli che lo fanno con le matite colorate e un bel po’ di fantasia, inventando la satira, sacrosanto e storico strumento di libertà di espressione. Arte poetica o genere della comunicazione che, con accenti comici o sarcastici e intenti canzonatori e moralistici mette in ridicolo personaggi celebri, ambienti, costumi e stili di vita collettivi, creando spunti di riflessione democratica ed intelligente. Toni e linguaggi, quasi sempre e giustamente, pungenti ed irritanti, nella forma e nei registri, soprattutto, nei confronti del potere, di qualsiasi genere e identità, ma mai privi del rispetto per le sorti drammatiche o delle differenze fra esseri umani. 
Poi, ancora, ci sono gli stolti di Charlie Hebdo che, invece, dietro una calda scrivania ed un computer grafico, ironizzano volgarmente - ancora una volta e dopo averlo fatto per il terremoto di Amatrice - anche sulle vittime della neve in Italia e si rivelano, una volta di più - concordo con Diego Fusaro - figli del nichilismo e della barbarie dilaganti. Sono, senza saperlo, l'altra faccia del terrorismo che li ha colpiti. Un gruppo di sciocchi e utili idioti al servizio della deficienza imperante. 

Questo prodotto definito "satira" è dozzinale, volgare, offensivo e privo di ogni contenuto artistico: una delle tante forme di spazzatura in circolazione, che non diverte nessuno, non fa ridere, né fa piangere. Semplicemente disgusta. 
Per quale cinica congiunzione astrale, per quale malinteso equivoco semantico o disgraziatissima caduta etico-lessicale siamo arrivati a confondere la libertà di parola con l'arroganza dell'insulto alla morte e al dolore altrui, soprattutto in momenti di intensa partecipazione che, come questo, tiene l’intera Italia con il fiato sospeso, in un’altalena fra pianto e speranza? 
Spiegatecelo con una vignetta esplicita, se ci riuscite, voi falliti comici di Charlie Hebdo, che ben conoscete l’argomento.
(Alfredo Laurano)

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