Vivere con il terrore di toccare la maniglia di casa. Di
contaminarsi. Perché il portoncino si affaccia su uno dei vicoli della movida
violenta.
E perché le bande di balordi che ogni weekend «calano» su
Trastevere, tra i tanti giochi pericolosi, praticano pure questo: la «gara di
sputo» contro citofoni, maniglie, usci. Sono ragazzini scemi e sottosviluppati,
vestiti tutti uguali, come in Arancia Meccanica, che terrorizzano i residenti
del quartiere.
La denuncia è quella di una nota costumista cinematografica
e di produzioni Rai, che ha raccontato alcuni inquietanti dettagli sulla movida
romana post lockdown. «Questi bulli sono energumeni non riusciamo a fermare. Le
abbiamo provate tutte, con denunce a ripetizione. Ma ci vorrebbe la Wehrmacht.
Sono terrorizzata, barricata in casa“
La situazione, già pericolosa di suo, è aggravata dal
rischio contagio. Questi untori idioti sputerebbero di proposito su citofono e
maniglie di casa dei residenti, con l'unico scopo di attaccare il virus.
I livelli di violenza toccati ogni notte, ormai non più
soltanto nel fine settimana, sono inimmaginabili. Dalla periferia o anche da
fuori Roma arrivano queste gang di ragazzini criminali, con al polso un pugno
di ferro.
Risse e caos fuori controllo. Un residente esasperato
lancia un vaso dalla finestra. In strada, ubriachi urlanti, spacciatori,
vandali che ogni sera danno spettacolo con urla, liti e accoltellamenti fino a
mattina.
Il minimo che possono fare è pisciarti sulla porta. Poi, se
protesti, organizzano vere e proprie gare, prendendo la mira e ti sputano sulla
maniglia o sul citofono, con la speranza di infettarti. Già nelle scorse
settimane la polizia è stata costretta a chiudere diverse piazze per evitare
gli assembramenti.
Movida selvaggia, un vero dramma che non si riesce a
controllare in nessun senso: sta diventando un grande problema di ordine
pubblico. Lo Stato deve rispondere garantendo la sicurezza di tutti.
Trastevere, San Lorenzo e altri quartieri nei fine settimana diventano terra di
nessuno.
E’ ora che si cominci ad arrestare qualcuno.
22 luglio 2020 (Alfredo Laurano)
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