mercoledì 22 luglio 2020

CROLLA LA VENDITA DELLE MASCHERINE /2063


"Non rimettiamoci nelle condizioni di un nuovo lockdown, i nuovi focolai sono un campanello d’allarme importante, è necessario che restino contenuti a livello locale. Se non rimanessero così, circoscritti sui territori, allora dovremmo preoccuparci”, spiega il professore Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità.
Il virus è cattivo come prima, il virus non molla. Nel mondo, Stati Uniti, Brasile, Perù, India la situazione è tragica: superati 11 milioni di casi, 524mila morti. In Brasile più di 63mila vittime. Nuovi lockdown in Australia. Positiva anche la fidanzata del figlio di Trump
In Italia, risalgono i contagi, 235 nuovi positivi in 24 ore. Tornano a salire anche i decessi: 21 i morti – triplicato il numero dei nuovi contagi nel Lazio: 31 persone infette nell’ultima giornata, 14 sono a Roma.
In Italia, dall’inizio dell’epidemia, almeno 241.419 persone hanno contratto il virus Sars-CoV-2. Di queste, 34.854 sono decedute.
Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 14.621. I pazienti ricoverati con sintomi sono 940, di cui 71 in terapia intensiva.
  
Fa paura il focolaio veneto importato dalla Serbia e generato da un imprenditore vicentino di ritorno dal paese balcanico. Il paziente zero serbo che ha contagiato l'italiano sembra sia deceduto mercoledì.
Una storia assurda, quella dell'italiano che il 25 giugno è tornato dalla Serbia, dove si era recato per affari, alla casa di Sossano, in provincia di Vicenza, assieme a dei colleghi. Si sente poco bene ma ci passa sopra e, anzi, il giorno dopo va al lavoro dove intrattiene contatti con diverse persone e partecipa anche a una festa di compleanno. Il 28 si sente peggio e va al pronto soccorso di Noventa Vicentina dove il tampone rivela la sua positività. All'ospedale di Vicenza gli propongono il ricovero ma lui firma e rifiuta. Qualche giorno dopo viene letteralmente spinto a ricoverarsi sia dalle autorità sanitarie che del sindaco del suo paese. Ora è in terapia intensiva, in gravi condizioni.

L'indice R in Veneto sale a 1,63.
Zaia: "Lunedì ordinanza più severa”. Anche se i numeri dell'epidemia restano contenuti, il governatore è preoccupato. Chiede misure più dure per chi rifiuta l'isolamento e le cure: "Non è possibile che paghino solo mille euro. Va previsto il carcere. Non esiste che un positivo vada in giro. Io non so a chi fare i complimenti - esordisce in conferenza stampa il governatore del Veneto Luca Zaia - Sta accadendo quello che vi avevo preannunciato: siamo passati dal rischio basso al rischio elevato. In Veneto abbiamo oggi un Rt di 1,63 mentre eravamo a 0,43". Zaia si riferisce al tasso di contagiosità del coronavirus: al numero medio di persone infettate da ciascun positivo.
"Se restiamo senza mascherina a fare gli assembramenti - ha tuonato Zaia in conferenza stampa - e pensiamo che i complottisti abbiano ragione, stiamo preparando la culla per il neonato. Perché quando tornerà il virus sarà forte e qui non ce ne sarà più per nessuno". Se continuiamo di questo passo non domandatevi neanche più se il virus torna in ottobre, perché è già qui. Ora il caldo probabilmente ci dà una mano ma con le prime brezze autunnali...".
Il governatore ha spiegato che "siamo in presenza di gente che sa di essere positiva, che rifiuta ricoveri e tamponi, che fa feste e va a funerali, che omette di dire in quanti erano in auto, di contatti stretti che si lamentano perché non vogliono l'isolamento morale. Siamo al rischio elevato".

Tra le nuove norme, Zaia auspica il trattamento sanitario obbligatorio per chi rifiuta isolamento e cure: "Noi lunedì presentiamo una nuova ordinanza per inasprire le regole, ma abbiamo le armi spuntate. Se fosse per me prevederei la carcerazione. Non esiste che un positivo vada in giro. Penso che a livello nazionale sia necessario prendere in mano questo dossier. È fondamentale che ci sia un ricovero coatto, deve esserci un Tso, non possiamo stare lì a discutere con chi non si vuole farsi curare. Se uno commette un reato così grande come l'andare ad infettare delle persone e mettere a rischio la loro vita deve pagare solo una multa di mille euro? Così andiamo allo schianto".
Andrea Crisanti, microbiologo di Padova e promotore dell'utilizzo esteso dei tamponi in Veneto se la prende pure con i politici. "Anche da loro sono arrivati messaggi contraddittori, troppe rassicurazioni facili da esperti e politici. C’è chi ha fatto credere alle persone che eravamo fuori pericolo, così in autunno rischiamo. Chi ha annunciato che il virus è praticamente scomparso è stato smentito. Così ora molte persone non rispettano i divieti di assembramento, le distanze di sicurezza e tolgono la mascherina”.
5 luglio 2020

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