venerdì 31 gennaio 2020

LA NIPOTINA SCIOCCA/1955


"Con il suo atteggiamento fomenta l'odio e il pregiudizio contro il fascismo. Se va avanti così, la nonnina rischia di diventare la strega di Biancaneve."
Lo ha detto la vaiassa Alessandra Mussolini di Liliana Segre.
Lo ha detto la nipotina del duce che ha distrutto l’Italia e gli italiani.
E si è permessa di dirlo a una sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz e allo sterminio della Shoah, senza ascoltare, con umiltà e rispetto, le sue parole e recepire i messaggi che, come vittima del nazifascismo, ha inviato in tutti questi anni, con incredibile dignità e consapevolezza. Il suo prezioso lavoro di memoria, contro l’odio razziale e la xenofobia, è un valore fondamentale, che dovrebbe essere sostenuto da tutti.
Lo ha detto alla bambina che fu cacciata dalla scuola pubblica perché ebrea e poi insultata e disprezzata perché ebrea e poi incarcerata a San Vittore perché ebrea e poi deportata ad Auschwitz perché ebrea. A tredici anni.
A una donna straordinaria che per 30 anni ha cercato di fare il suo dovere di testimone della Storia, soprattutto a livello pedagogico, nel ripudio di ogni discriminazione. "Siate farfalle che volano sopra i fili spinati", questo è un semplicissimo messaggio da nonna che vorrei lasciare ai miei futuri nipoti ideali”, ha detto ieri al Parlamento Europeo.
A una nonna che, in vecchiaia, dopo tutto quello che ha passato, è ancora sottoposta alla gogna degli insulti e delle minacce sui social, in un crescendo di orrori e di violenze verbali che ricorda, non a caso, quei tempi e quel clima vergognoso delle persecuzioni. Tanto da dover vivere sotto scorta, a novant’anni.

 “L’anniversario dell’indicibile crudeltà che l’umanità scoprì settantacinque anni fa sia un richiamo a fermarci, a stare in silenzio e fare memoria. Ci serve, per non diventare indifferenti. Se perdiamo la memoria, annientiamo il futuro”. Così Papa Francesco.
“Mi batto da tanti anni affinché nulla vada perduto di tutto il dolore di così tante vittime. Perché nulla vada dimenticato di quei fatti orribili e indicibili. Per questo, credo che sia molto importante lo studio della storia, che va d'accordo con la memoria, perché senza storia non c'è memoria. E quindi, modestamente, faccio mie queste parole del Papa, pur non avendone l’autorità. E’ il segno della memoria collettiva di un popolo. Perché un popolo che smarrisce la memoria ha già perso”.

E secondo la sguaiata erede di Benito, dichiaratamente nostalgica, sarebbe lei, Liliana Segre, a fomentare l’odio contro il fascismo! E ha osato parlare di pregiudizio - come se il fascismo fosse una sgradevole e insana opzione - a una che quel “pregiudizio” e quell’odio li ha vissuti sulla nuda carne.
Ma ripugnare il fascismo non è affatto un preconcetto o un’opinione. È una posizione chiara e profonda di rifiuto. E’ un dovere storico, etico e sociale.
E tu, arrogante nipotina da talk show, non nominare Liliana Segre, né come persona, né come nonnina, né come strega. Occupati delle tue belle labbra a canotto, dei tuoi aiutini chirurgici, della tua tomba di famiglia a Predappio e di tuo marito pedofilo che andava con le minorenni.
29 gennaio 2020 (Alfredo Laurano)



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